VENERDI' SANTO, CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

 

Che cosa rimane ora davanti ai nostri occhi? Rimane un Crocefisso; una Croce innalzata sul Golgota, una Croce che sembra segnare la sconfitta definitiva di Colui che aveva portato la luce a chi era immerso nel buio, di Colui che aveva parlato della forza del perdono e della misericordia, che aveva invitato a credere nell'amore infinito di Dio per ogni persona umana.

Disprezzato e reietto dagli uomini, davanti a noi sta "l'uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia" (Is 53,33). Ma guardiamo bene quell'uomo crocifisso tra la terra e il Cielo, contempliamolo con uno sguardo più profondo, e scopriamo che la Croce non è il segno della vittoria della morte, del peccato, del male ma è il segno luminoso dell'amore, anzi della vastità dell'amore di Dio, di ciò che non avremmo mai potuto chiedere, immaginare o sperare: Dio si è piegato su di noi, si è abbassato fino a giungere all'angolo più buio della nostra vita per tenderci la mano e tirarci a sé, portarci fino a Lui.

La Croce ci parla dell'amore supremo di Dio e ci invita a rinnovare, oggi, la nostra fede nella potenza di questo amore, a credere che in ogni situazione della nostra vita, della storia e del mondo, Dio è capace di vincere la morte, il peccato, il male, il male, e di donarci una vita nuova, risorta.

Nella morte in croce del Figlio di Dio, c'è il germe di una nuova speranza di vita, come il chicco che muore dentro la terra […] Risuona l'invito che Dio ci rivolge attraverso le parole di sant'Agostino: "Abbiate fede! Voi verrete da me e gusterete i beni della mia mensa, com'è vero che io non ho ricusato di assaporare i mali della mensa vostra … Vi ho promesso la mia vita… Come anticipo vi ho elargito la mia morte, quasi a dirvi: Ecco, io vi invito a partecipare della mia vita…È una vita dove nessuno muore, una vita veramente beata, che offre un cibo incorruttibile, un cibo che ristora e mai viene meno. La meta a cui vi invito, ecco…è l'amicizia con il Padre e lo Spirito Santo, è la cena eterna, è la comunione con me…è partecipare alla mia vita" (cfr Discorso 231,5).

Fissiamo il nostro sguardo su Gesù Crocefisso e chiediamo nella preghiera: Illumina, Signore, il nostro cuore, perché possiamo seguirti nel cammino della Croce, fa morire in noi l'"uomo vecchio", legato all'egoismo, al male, al peccato, rendici "uomini nuovi", uomini e donne  santi, trasformati e animati dal tuo amore di Padre, Figlio e Spirito Santo. 

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