IV Domenica di Quaresima
IV Domenica, Laetare (Lc 15, 1-3.11-32) "Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita"
Il padre con tutto il suo amore lo abbraccia, gli offre una festa e la vita può cominciare di nuovo partendo da questa festa. Il figlio capisce che proprioil lavoro, l'umiltà, l disciplina di ogni giorno crea la vera festa e la vera libertà. Così ritorna a casa interiormente maturato e purificato: Ha capito che cosa è vivere. Certamente anche in futuro la sua vita non sarà facile, le tentazioni ritorneranno, ma egli è ormai pienamente consapevole che una vita senza Dio non funziona: manca l'essenziale, manca la luce di dove si proviene e dove la meta, manca il perché, manca il senso dell'essere uomo. Ha capito che Dio possiamo conoscerlo solo sulla base della sua Parola cioè di Lui che mi parla.
Noi cristiani possiamo aggiungere che sappiamo chi è Dio da Gesù, nel quale ci si è mostrato realmente il volto di Dio. IL giovane capisce che i Comandamenti di Dio non sono ostacoli per la libertà e per una vita bella, ma sono gli indicatori della strada su cui camminare per trovare la vita vera. Capisce che anche il lavoro, la disciplina, l'impegnarsi non solo per sé, ma anche per gli altri allarga la vita.
E proprio questa fatica di impegnarsi nel lavoro dà profondità alla vita, perché si sperimenta la soddisfazione di aver alla fine contribuito a far crescere questo mondo che diventa più libero e più bello.
Non vorrei adesso parlare dell'altro figlio che è rimasto a casa non contento, ma nella sua reazione di invidia vediamo che interiormente anche lui sognava che sarebbe forse molto meglio prendersi tutte le libertà. Anche lui nel suo intimo deve "ritornare a casa" e capire di nuovo che cosa è la vita, capire che si vive veramente solo con Dio, con la sua Parola cioè di Lui che mi parla, nella comunione della propria famiglia, del lavoro; nella comunione in parrocchia della grande Famiglia di Dio [ … ]
Le situazioni nostre sono diverse e ognuno ha il suo mondo. Questo non toglie che siamo tutti toccati e tutti possiamo entrare con il nostro cammino interiore nella profondità del Vangelo e risorgere nel vissuto [ … ]
Il Vangelo ci aiuta a capire chi è veramente Dio: Egli è il Padre misericordioso che in Gesù ci ama oltre misura. Gli errori che commettiamo, anche se grandi da prodighi, non intaccano la fedeltà del suo amore perché anche se prodighi non diventiamo mai totalmente negativi.
Nel sacramento della confessione possiamo sempre di nuovo, come nel battesimo, ripartire con la vita in grazia di Dio: Egli, comunque ridotti da prodighi, ci accoglie, ci restituisce la dignità battesimale di figli suoi. Riscopriamo quindi questo sacramento pasquale del perdono che fa sgorgare la gioia in un cuore rinato alla vita vera.
Inoltre questa meravigliosa parabola ci aiuta a capire chi è l'uomo: rinato alla vita vera, con la possibilità di rinascere tante volte dopo il peccato,non è una "monade secondo l'ideologia liberale", un'entità isolata che vive solo per sé stessa. Al contrario, noi viviamo con gli altri, siamo creati insieme con gli altri e solo nello stare con i Comandamenti correttamente con gli altri, nel donarci agli altri troviamo felici la vita.
Ogni uomo è una creatura in cui Dio ha impresso la sua immagine, una creatura che è attratta nell'orizzonte della sua Grazia, del Suo amore, maper il libero arbitrio necessario per amare è anche una creatura fragile, esposta al male; capace però anche di bene, di ricominciare.
E finalmente l'uomo per amare è una persona libera. Dobbiamo capire che cosa è la libertà e cosa è solo l'apparenza della libertà. La libertà, potremmo dire, è un trampolino di lancio per tuffarsi nel mare infinito della bontà divina, dell'amore, ma può diventare anche un piano inclinato sul quale scivolare verso l'abisso del peccato e del male e perdere così anche la libertà e la nostra dignità di figli nel Figlio di Dio Padre nello Spirito Santo.
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