ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

Annunciazione del Signore (Lc 1,26-38) "Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce": ecco gli inizi della Chiesa

 

Nell'Incarnazione del Figlio di Dio [ …] noi riconosciamo gli inizi della Chiesa. Da lì tuttoproviene. Ogni realizzazione storica della Chiesa ed anche ogni sua istituione deve rifarsi a quella originaria Sorgente. Deve rifarsi a Cristo, verbo di Dio incarnato. E Lui che noi sempre celebriamo: l'Emmanuele, il Dio con noi, per mezzo del quale si è compiuta la volontà salvifica di Dio Padre.

E tuttavia (proprio oggi contempliamo questo aspetto del Mistero). La Sorgente divina fluisce attraverso un canale privilegiato la Vergine Maria, la Madre del lungo cammino [ … ].

Celebrando l'Incarnazione del Figlio non possiamo, pertanto, non onorare la Madre. A Lei fu rivolto l'annuncio angelico; Ella lo accolse e, quando dal profondo del cuore rispose: "Eccomi … avvenga di me secondo la tua parola" (Lc,1,38), in quel momento IL VERBO ETERNO INCOMINCIO' AD ESISTERE COME ESSERE UMANO NEL  TEMPOE RISORTO LO CONTINUA SACRAMENTALMENTE ATTARVERSO IL SUO CORPO, LA CHIESA.

Di generazione in generazione resta vivo lo stupore per questo ineffabile mistero. Sant'Agostino, immaginando di rivolgersi all'Angelo dell'Annunciazione, domanda: "Dimmi, o Angelo, perché è avvenuto questo in Maria?". La risposta, dice il Messaggero, è contenuta nelle parole stesse del saluto: "Ave, o piena di grazia" (cfr. Sermo 291,6).

Di fatto, l'Angelo, "entrando da Lei", non la chiama con il nome terreno, Maria, ma con il suo nome divino di Madre del lungo cammino dell'Incarnazione, così come Dio da sempre la vede e la qualifica: "Piena di grazia -gratia plena", che nell'originale greco è "piena di grazia", e la grazia è nient'altro che l'amore sponsale di Dio, così alla fine potremmo tradurre questa parola: "amata" da Dio (cfr.Lc 1,28).

Origine osserva che mai un simile titolo fu rivolto ad essere umano, e che esso non trova riscontro in tutta la Sacra Scrittura (cfr. In Lucam 6,7). 

È un titolo espresso in forma passiva, ma questa "passività" di Maria sposa, che da sempre e per sempre è l'"amata" dal Signore, implica il suo libero consenso, la sua personale e originale risposta sponsale: perché nell'essere amata nel ricevere il dono di Dio, Maria è pienamente attiva, perché accoglie con personae disponibilità l'ondadell'amore di Dio che si riversa in lei e che contuna attraverso la Chiesa per tutta l'umanità.

Anche in questo Ella è discepola perfetta del suo Figlio, che nell'obbedienza al Padre realizza interamente la propria libertà e proprio così esercita la libertà, obbedendo.  

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