VIII Domenica
VIII Domenica (Lc 6,39-45) "La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda", attraverso la Parola ascoltiamo Lui Crocefisso Risorto presente
Il "prestare attenzione" al fratello e attraverso di luicol cuore al "Crocefisso Risorto" comprende […] la premura soprattutto per il suo bene spirituale […].
Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorsodella cura e della carità per il bene fisico materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli cioè per la loro anima.
Non così nella Chiesa dei primi tempi e anche oggi nelle famiglie, nella comunità veramente matura nella fede, in cui ci si prende a cuore non solo la salute corporale del fratello, del Papa, ma anche e soprattutto della sua anima per il suo destino ultimo.
Nella Sacra Scrittura leggiamo: "Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egliaumenterà il sapere" (Pr 9,8s).
Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato soprattutto se ammalato (cfr Mt 18,15).
Il verbo usato per definire la correzione fraterna – elenchein – è il medesimo che indica la missione profetica di denuncia propria dei cristiani verso una generazione che indulge al male (Ef 5,11).
La tradizione della Chiesa ha annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di "ammonire i peccatori". È importante recuperare questa dimensione cristiana anche nel celebrare l'"Unzione degli infermi".
Non bisogna tacere di fronte al male. Penso qui all'atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità si adeguano allamentalità ottimista comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene.
Il rimprovero cristiano, però, non è mai animato da spirito di condanna della persona o recriminazione; è mosso sempre dall'amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello.
L'apostolo Paolo afferma: "Se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu" (Gal 6,1).
Nel nostro mondo impregnato soprattutto politicamente di individualismo liberale, è necessario riscoprire l'importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santità.
Persino "il giusto cade sette volte" (Pr 24,16), dice la Scrittura nei proverbi di Salomone e noi tutti, nel Vangelo di Giovanni, siamo deboli e manchevoli (cfr1 Gv 1,8).
È un grande servizio quindi aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi, per migliorare la propria vita e camminare più rettamente nella via del Signore.
C'è sempre bisogno di uno sguardo che ama e corregge, che conosce e riconosce, che disscerne e perdona (cfr Lc 22,61), come ha fatto e fa con ciascuno di noi la benedizione di Dio Padre, Dio Figlio, Dio spirito Santo.
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