VI Domenica

VI Domenica (Lc 6,20-26) "Beati i poveri. Guai a voi, ricchi"

 

Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, dice: "Beati voi, poveri … beati voi, che ora avete fame …  beati voi, che ora piangete … beati voi, quando gli uomini … disprezzeranno il vostro nome" per causa mia. Perché li proclama beati? Perché la giustizia di Dio farà sì che costoro siano saziati, rallegrati, risarciti di ogni falsa accusa, in una parola, perché li accoglie fon d'ora nel suo regno.

Le beatitudini si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato (cfr Lc 14,11).Infatti, l'evangelista Luca, dopo i quattro "beati voi", aggiunge quattro ammonimenti: "guai a voi, ricchi … guai a voi, che ora siete sazi, … guai a voi, che ora ridete" e "guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi", perché, come afferma Gesù, le cose si ribalteranno, gli ultimi diventeranno primi, e i primi ultimi (cfr Lc 13,30).

Questa giustizia e questa beatitudine si realizzeranno nel "Regno dei cieli", o "regno di Dio", che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia. Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì ora si manifesta già ora la giustizia di Dio.

È questo il compito che i discepoli del Signoresono chiamati a svolgere anche nella società attuale […] Il Vangelo di Cristo risponde positivamente alla sete di giustizia dell'uomo, ma in modo inatteso e sorprendente. Egli non propone come scopo una rivoluzione di tipo sociale e politico, pur contribuendo, ma quella dell'amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse che sacramentalmente si fanno attuali in ogni Messa soprattutto della domenica si fondano lebeatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo sempre più migliore anche a livello sociale e politico, senza fare scopo, fine il sociale e politico. Mio papà, contadino, lavorava con il fratello di mia mamma. La proprietà era del nonno e mio papà, con il quale lavoravamo mio fratello, mia sorella ed io, e quindi tre quarti al nonno e un quarto al papà. Era giusto? Mio papà pensava a un miglioramento ma senza perdere la serenità con la Messa di ogni domenica con tutta la famiglia e benedizione della famiglia trinitaria, del P    adre, del Figlio e dello Spirito Santo.

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