XXXIV Domenica
XXXIV Domenica, ultima dell'anno liturgico, NOSRO SIGNORE GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO (Gv 18,33b-37)
Il ruolo di "re", riferito a Gesù, è molto importante nei Vangeli e permette di dare una lettura completa della sua figura e della sua missione di salvezza. Si può notare a questo proposito una progressione: si parte dall'espressione "re dei Giudei" e si giunge a quella di re universale, Signore del cosmo e della storia, dunque molto al di là delle attese dello stesso popolo ebraico.
Al centro di questo percorso di rivelazione della regalità di Gesù Cristo sta ancora una volta il mistero della sua morte e risurrezione. Quando Gesù viene messo in croce, i capi dei Giudei lo deridono dicendo: "È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui" (Mt 27,42). In realtà, proprio in quanto è il Figlio di Dio Gesù si è consegnato liberamente alla sua passione, e la croce è il segno paradossale della sua regalità, che consiste nella vittoria della volontà d'amore di Dio padre sulla disobbedienza del peccato. È proprio offrendo sestesso nel sacrificio di espiazione che Gesù diventa il Re universale, come dichiarerà Egli stesso apparendo agli Apostoli dopo la risurrezione: "A me è stato dato ogni potere in cielo in cielo e sulla terra" (Mt 28,18).
Ma in che cosa consiste il "potere" regale di Gesù? Non è quello dei re e dei grandi di questo mondo; è il potere divino di dare la vita eterna, di liberare dal male; di sconfiggere il dominio della morte. È il potere dell'Amore, che sa ricavare il bene dal male, intenerire un cuore indurito, portare pace nel conflitto più apsro, accendere la speranza nel buio più fitto. Questo Regno della Grazia non si impone mai, e aspetta sempre la nostra libertà. Cristo è venuto a "rendere testimonianza alla verità" (Gv 18,37) - come dichiarò di fronte a Pilato -: chi accoglie la sua testimonianza si pone sotto la sua "bandiera", secondo l'immagine cara a sant'Ignazio di Loyola.
Ad ogni coscienza, dunque, si rende necessaria – questo sì – una scelta: chi voglio seguire? Dio o il maligno? La verità o la menzogna? Scegliere per Cristo non garantisce il successo secondo i criteri del mondo, ma assicura quella pace e quella gioia che solo Lui può dare.
Lo dimostra in ogni epoca, l'esperienza di tanti uomini e donne che, in nome dei Cristo, in nome della verità e della giustizia, hanno saputo opporsi alle lusinghe dei poteri terreni con le loro diverse maschere, sino a sigillare con il martirio questa loro fedeltà. E come presso la Croce, con Giovanni, Maria è stata accanto con l'Amore del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.
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