Perché Gesù sia davvero nostro re

Perché Gesù sia davvero nostro re
Di Eremita in "Duc in altum" – 25 novembre 2024
 
In questa solennità di Cristo Re siamo chiamati a meditare seriamente sulla regalità di Cristo Nostro Signore. Gesù Cristo ha detto: "Il mio regno non è di questo mondo". E allora qual è il regno di Gesù? È il tuo cuore. Fin dal giorno in cui sei stato battezzato hai ricevuto il sigillo dello Spirito Santo, e Dio vive in te. Il suo regno è il tuo cuore, ma a volte sei come Pilato: fai finta di non capire e te ne lavi le mani. O magari sei come Pietro, e ogni qualvolta si presenta l'occasione lo rinneghi. Oppure sei come Giuda, e lo tradisci tutti i giorni.
 
La solennità che oggi celebriamo ci invita a far regnare Gesù nel nostro cuore. E come è possibile? Certamente non con i sentimentalismi che non ti portano da nessuna parte. Occorrono fatti concreti. Tutte le volte che si presenta da te un fratello che ha bisogno, ricordati che dietro quel fratello c'è Gesù che sta bussando alla porta del tuo cuore. E tu hai due possibilità: o accogli quel fratello, e quindi accogli Gesù che viene a regnare nel tuo cuore, oppure diventi Pilato e te ne lavi le mani.
 
 
Sta scritto infatti: "Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me" (Ap 3,20). Tantissime volte il Signore bussa alla porta del cuore. E tantissime volte lasci la porta chiusa. In questo tempo di Avvento che ci accingiamo a vivere ricordati che devi meditare su tutte le volte che Gesù ha bussato alla tua porta e non gli hai aperto. Gesù bussa attraverso un fatto, una persona, una situazione. Ma se tu non lo riconosci, e non gli apri, sei condannato per la vita eterna.
 
 
Spesso noi abbiamo una nostra religiosità, fatta di ipocrisia, di devozionismi, di parole. Tutte cose importantissime, ma che non bastano. Per far entrare Gesù nella tua vita occorrono fatti concreti. Perché domani non sarai giudicato dalle tue devozioni, ma su una Parola sola: ho avuto fame e mi hai dato da mangiare, ho avuto sete e mi hai dato da bere, ero forestiero e mi hai ospitato, nudo e mi hai vestito. Ero malato e in carcere e sei venuto a trovarmi. Perché Gesù Cristo dice: "Tutte le volte che avrete fatto una di queste cose a uno dei miei fratelli più piccoli, lo avrete fatto a me" (Mt 25,31-46).
 
 
Su questa Parola, lo ripeto, sarai giudicato. E in quel momento verrà fuori se hai avuto l'amore per aprire il tuo cuore a Gesù che bussava, o se l'hai puntualmente cacciato fuori.
 
In questo giorno preghiamo fortemente affinché solo Gesù sia nostro re. E gridiamo al mondo che non abbiamo altro Dio all'infuori di lui.
 
Amen.
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