XXVIII Domenica

XXVIII Domenica (Mc 10,17-30) "Vendi quello che hai e seguimi"

Gesù […] può veramente garantire un'esistenza felice e la vita eterna, ma per una via diversa da quella che immaginava il giovane ricco cioè matrimonio, successo e ricchezza: non solo cioè mediante un'opera buona, una prestazione legale, bensì nella scelta del Regno di Dio quale "perla preziosa" per la quale vale la pena rinunciare anche al matrimonio, al successo mondano e vendere tutto ciò che si possiede a servizio dei poveri ((Mt 13,45-46). Il giovane ricco obbediente a tutti comandamenti non riesce a fare questo. Malgrado sia stato raggiunto dallo sguardo pieno di amore di Gesù (Mc 10,21), il suo cuore non è riuscita a distaccarsi dalle prospettive di successo e dai molti beni che possedeva. Ecco allora l'insegnamento per i discepoli: "Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze, possibilità di successo entreranno nel regno di Dio" (Mc 10,23). La possibilità di successo nel matrimonio, le ricchezze terrene spesso occupano troppo la mente e il cuore. Gesù non dice che sono cattive, impossibili da gestire liberamente, ma che allontanano da Dio se non vengono, per così dire, investite liberamente, cioè per amore per il Regno dei cieli, spese cioè per venire in aiuto a chi è nella necessità e nella povertà.
Comprendere questo è frutto di quella sapienza […] che è più preziosa dell'argento e dell'oro, anzi della bellezza fisica, della salute e della stessa luce, "perché non tramonta lo splendore che ne promana (Sap 7,10). Ovviamente questa sapienza non è riducibile alla sola dimensione intellettuale ma al clima della famiglia educatrice. È un dono che vien dall'alto (Gc 3,17), da Dio nella preghiera in famiglia e nella comunità e si ottiene con la preghiera (Sap 7,7). Essa infatti non è rimasta lontana dall'uomo, si è fatta vicina al suo cuore obbedendo ai comandamenti (Dt 30,14), prendendo forma nella legge della Prima Alleanza stretta tra Dio e Israele medinate Mosè. Nel Decalogo è contenuta la Sapienza di Dio. Per questo Gesù afferma nel Vangelo che per "entrare nella vita" è necessario osservare i comandamenti (Mc 10,19). È necessario, ma non sufficiente! Infatti, come dice San Paolo, la salvezza non viene solo dalla legge, ma dalla Grazia. E San Giovanni ricorda che la legge l'ha data Mosè, mentre la Grazia e la Verità sono venute e vengono per mezzo di Gesù Cristo (Gv 1,17).
Per giungere alla salvezza bisogna aprirsi della fede alla garzai di Cristo, il quale però a chi gli si rivolge pone una condizione esigente. "Vieni e seguimi" (Mc 10,21). I Santi hanno avuto l'umiltà e il coraggio di rispondere "sì", e hanno rinunciato a tutto per essere suoi amici […]. In essi ritroviamo attualizzata l'esperienza di Pietro: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito" (Mc 10,28). Il loro unico tesoro è in cielo: è Dio uno e trino, Padre Figlio e Spirito Santo. Amen.                                       

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