XXVI Domenica
Un tale che non era dei seguaci di Gesù, aveva scacciato dei demoni nel suo nome. L'apostolo Giovanni, giovane zelante come era, vorrebbe impedirglielo, ma Gesù non lo permette, anzi prende spunto da quella occasione per insegnare ai suoi discepoli che Dio può operare cose buone e persino prodigiose anche al di fuori della loro cerchia, e che si può collaborare alla causa del regno di Dio in diversi modi, anche offrendo un semplice bicchiere d'acqua ad un missionario sempre necessario nell'annunciare il Vangelo completamente agli Ebrei e a tutte le religioni (v.41). Sant'Agostino scrive a proposito: "Come nella Cattolica – cioè nella Chiesa – si può trovare ciò che non è cattolico, così fuori della Cattolica può esservi qualcosa di cattolico" (Agostino, Sul battesimo contro i donatisti: PL 43, VII, 39, 77). Perciò i membri della Chiesa non devono provare gelosia, ma rallegrarsi se qualcuno esterno alla comunità opera il bene nel nome di Cristo, purché lo faccia con intenzione retta e con rispetto. Anche all'interno della Chiesa stessa, può capitare, a volte, che si faccia fatica a valorizzare e ad apprezzare, in uno spirito di profonda comunione, le cose buone compiute dalle varie realtà ecclesiali. Invece dobbiamo, con la volontà se non con la sensibilità, dobbiamo puntare tutti e sempre ad apprezzarci e stimarci a vicenda, lodando il Signore per l'infinita "fantasia" con cui opera nella Chiesa e nel mondo. Anche se egli opera nel mondo, in tutte le religioni, non siamo dispensati dall'evangelizzare.
Nella Liturgia odierna risuona anche l'invettiva focosa dell'Apostolo Giacomo contro i ricchi disonesti, che ripongono la loro sicurezza nelle ricchezze accumulate a forza di soprusi (Gc 5,1-6). Al riguardo, Cesario di Arles così afferma in in suo discorso: "La ricchezza non può far del male a un uomo buono, perché la doma con misericordia, così come non può aiutare un uomo cattivo, finché la conserva avidamente o la spreca nella dissipazione" (Sermoni 35,4). Oggi un capitalista non generoso dissolve la propria famiglia. Le parole dell'apostolo Giacomo, mentre mettono in guardia dalla vana bramosia dei beni materiali, costituiscono un forte richiamo ad usali nella prospettiva della solidarietà e del bene comune, operando sempre con equità e moralità, a tutti i livelli.
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