XX DOMENICA

XX DOMENICA (Gv 6,51-58) "La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda"

 

Gesù si presenta come il "pane vivo", cioè il nutrimento che contiene la vita stessa di Dio come si è incarnata in Maria, crocefissa e risorta ed è in grado di comunicarla a chi mangia di Lui nel segno dele pane, il vero nutrimento, il sacrificio che dà la vita, nutre realmente in profondità. Gesù dice: "Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv 6,51). Da chi il Figlio di Dio ha preso questa sua "carne", la sua umanità concreta e terrena? L'ha presa dalla Vergine Maria. Dio ha assunto da Lei il corpo umano per entrare nella nostra condizione mortale. A sua volta, alla fine dell'esistenza terrena, il corpo della Vergine è stato assunto in cielo da parte di Dio e fatto entrare Crocefisso Risorto nella condizione celeste. È una sorta di scambio, in cui Dio ha sempre la piena iniziativa, ma, abbiamo visto in altre occasioni, in un certo senso, ha anche bisogno di Maria, del "sì" della creatura, della sua carne, della sua esistenza concreta,per preparare la materia del suo sacrificio: il corpo e il sangue, da offrire sulla Croce quale strumento di vita eterna e, nel sacramento del sacrificio eucaristico, quale cibo e bevanda spirituali. Ciò è accaduto in Maria, vale, in altri modi, ma realmente, anche per ogni uomo e ogni donna, perché ad ognuno di noi Dio chiede di accoglierLo, di mettergli a disposizione il nostro cuore e il nostro corpo, la nostra intera esistenza, la nostra carne -dice la Bibbia -, perché Egli Crocifisso Risorto possa abitare nel mondo. Ci chiama ad unirci a Lui nel sacramento, nel sacrificio dell'Eucaristia, Pane spezzato per la vita del mondo, per formare insieme la Chiesa, il Suo Corpo storico. E se noi diciamo di sì, come Maria Assunta, anzi nella misura stessa del nostro "sì", avviene anche per noi e in questo misterioso scambio: veniamo assunti nel sacrificio eucaristico nella divinità di Colui che ha assunto la nostra umanità. Il sacrificio eucaristico è il mezzo, lo strumento di questo reciproco trasformarsi, che ha Dio come fine e Maria come via: Lui è il Capo e noi le membra, Lui la Vite e noi in Maria i tralci. Chi mangia di questo Pane e vive in comunione con Gesù lasciandosi trasformare da Lui e in Lui, è salvato dalla morte eterna: certamente muore nel corpo come tutti, partecipando anche al mistero della passione e della croce di Cristo con Maria, ma non è più schiavo della morte, e risorgerà nell'ultimo giorno, per godere la festa eterna con Maria e con tutti i Santi.

 

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