Gli angeli nostri alleati nella lotta contro il male

Il risveglio verso gli angeli soffre oggi spesso di contaminazioni new age. La Chiesa deve tornare a parlare del loro fondamentale aiuto. Gli angeli buoni e gli angeli ribelli: la prima lotta. Gli angeli e l'ordine dell'universo.

Ermes Dovico nella "Nuova Bussola" – 14 luglio 2024

Gli angeli, per precisa volontà di Dio, ci aiutano nella nostra quotidiana lotta contro il male. Sta a noi pregarli e anche conoscerli in modo retto, attingendo all'insegnamento della Chiesa. Attorno a queste direttrici fondamentali si è svolto il Venerdì della Bussola di ieri, intitolato "Arrivano i nostri… dal Cielo". A condurre Stefano Chiappalone, che ha conversato con Julio Loredo, presidente dell'associazione Tfp (Tradizione, famiglia e proprietà) e curatore del libro L'angelica milizia, nato dai testi di Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995) in tema di angeli.

 

Nella nostra epoca si assiste a un rinnovato interesse verso gli angeli, ma che spesso è vittima di false rappresentazioni e tendenze new age. Allo stesso tempo, nella Chiesa si parla sempre meno di angeli e, quando lo si fa, non di rado se ne restituisce un'immagine superficiale. In breve, osserva Loredo, da un lato c'è un bisogno di soprannaturale, che si esprime tra l'altro con la voglia di conoscere gli angeli, ma dall'altro sono ormai pochi i pastori che ne parlano «con la dovuta profondità» e così le persone finiscono per cercare altrove, incappando in fonti e contenuti non ortodossi.

 

Loredo ricorda che le Sacre Scritture sono piene di riferimenti agli angeli, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Gesù in persona ce ne parla. Grazie alla Bibbia sappiamo anche il nome di tre angeli: gli arcangeli san Michele, san Gabriele e san Raffaele; sappiamo i nomi delle gerarchie angeliche, poi esposte in modo sistematico per la prima volta dallo Pseudo-Dionigi l'Areopagita nel De coelesti Hierarchia e riprese da san Tommaso d'Aquino nella Somma Teologica, che trasmette un insegnamento ricchissimo sugli angeli, dimostrando pure che la loro esistenza si accorda perfettamente con la ragione; e, ancora, sappiamo «molte delle loro operazioni», le quali pure variano in base alla gerarchia cui appartengono.

 

A proposito dell'esistenza degli angeli, «per noi, uomini del XXI secolo, la più bella dimostrazione è quella tratta dall'ordine dell'universo», che è gerarchico, come ricorda sempre Loredo. Gli angeli, in quanto esseri spirituali, sono infatti come anelli di congiunzione tra Dio e gli uomini, e agiscono come «agenti di Dio nel governo dell'universo», sia rispetto al governo dell'universo materiale sia soprattutto rispetto a quello spirituale. «Gli angeli hanno un ruolo essenziale nell'aiutare gli esseri umani a tendere verso l'alto, verso il cielo, verso Dio».

 

Di conseguenza, gli angeli «sono nostri alleati nella lotta contro il male», che non è qualcosa di astratto ma ha il volto innanzitutto del demonio e degli altri angeli cattivi. L'inizio della guerra tra bene e male, del resto, è segnato dal grido di ribellione di Lucifero (non serviam, "non servirò"), dettato dalla sua superbia, a cui rispose il grido di san Michele, racchiuso nel suo stesso nome, derivante da Mi-ka-El: "Chi è come Dio?".

 

 

 

Questa guerra tra bene e male, come possiamo sperimentare tutti i giorni, ha coinvolto l'uomo fin dal compimento del peccato originale: ne è preannunciata (Gn 3,15) la lunghezza nella figura delle due stirpi e della donna (Maria) che schiaccia la testa al serpente (Satana). Durerà fino alla fine dei tempi, cioè fino al ritorno di Gesù nella gloria.

 

In questa lotta per meritare la vita eterna, abbiamo appunto bisogno dell'aiuto degli angeli, in primis del nostro angelo custode. Ciascuno di noi ne ha uno proprio, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 336). Perciò è importante pregarlo nelle forme opportune (come l'Angelo di Dio), sapendo che la guida dell'angelo custode è frutto della bontà del Creatore: «Quando Dio ha creato quell'angelo lo ha creato pensando a me, e quando ha creato me, mi ha creato pensando al mio angelo; è un rapporto intimissimo», spiega Loredo.

 

 

A domanda di Chiappalone sul perché un uomo d'azione come Plinio Corrêa de Oliveira s'interessasse tanto del mondo angelico, Loredo ha risposto tra l'altro che «lui era un uomo d'azione che pensava e pregava» e «l'angelologia è un punto fondamentale della sua visione della civiltà cristiana». In sostanza, nel pensiero di Corrêa de Oliveira, per opporsi alla rivoluzione – intesa come sovvertimento di una società fondata su princìpi cristiani – «un punto fondamentale è quello di ordine». E l'ordine della società angelica, che è allo stesso tempo gerarchica e armonica perché conforme alla volontà di Dio, offre tanti spunti pratici per la società umana.

 

Per quanto detto, la realtà del mondo angelico – che peraltro proclamiamo implicitamente nel Credo quando professiamo Dio Creatore «di tutte le cose visibili e invisibili» – ci richiama alla dimensione della Chiesa militante. «La devozione agli angeli è essenzialmente una devozione militante», afferma il presidente di Tfp. Non per nulla, san Michele è chiamato principe della milizia celeste.

 

Gli angeli ci aiutano a tenere lo sguardo rivolto verso l'alto. Ciò significa lottare contro il nostro peccato personale, che «ci riporta verso il basso», come osserva ancora Loredo, ma anche contro le strutture di peccato, «contro il male in ogni sua forma», che ancora una volta non è qualcosa di astratto, bensì «è qualcosa che si concretizza in idee, in movimenti, in persone, in ideologie» che bisogna confutare, per non far diffondere l'errore. Un apostolato che oggi, nelle nostre società secolarizzate, è quanto mai necessario per la salvezza delle anime.

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