Andare alle fonti certe per trovare il criteri per l'azione dei cattolici in politica
Andare alle fonti certe per trovare i criteri per l'azione del cattolicesimopolitico e sociale. 10 lezioni su Leone XIII
Don Samuele Ceccotti in "Duc in altum" – 12 marzo 2024
La scelta dell'Osservatorio Van Thuân di dedicare interamente la Scuola Nazionale di DSC 2024 al Magistero di papa Leone XIII risponde alla necessità di ritrovare i fondamenti dottrinali del cattolicesimo politico e sociale. Proprio ora che nella Chiesa mai si parla di dottrina e ancor meno si propone una idea cattolica della politica e della società fondata sulla DSC, l'Osservatorio intende richiamare la centralità della verità nel discorso politico, rimettere al centro la dottrina, affermare la necessità di una solida filosofia-teologia per poter pensare cristianamente l'economia, il diritto, la vita sociale e l'azione politica.
Leone XIII non è solo il grande papa che ha dato i natali alla DSC come corpus magisteriale organico, è il papa del neo-tomismo e l'autore di una straordinaria opera di consolidamento della Chiesa dopo il trauma della Rivoluzione italiana (termine assai più appropriato che Risorgimento). È il papa che condanna duramente il socialismo. È il papa che rinnova la condanna di massoneria e liberalismo. È il papa che indica ai cattolici la via della restaurazione integrale della societas christiana riconoscendo nel medioevo l'età della Cristianità, il tempo il cui la filosofia del Vangelo governava gli Stati: "Vi fu un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava la società: allora la forza della sapienza cristiana e lo spirito divino erano penetrati nelle leggi, nelle istituzioni, nei costumi dei popoli, in ogni ordine e settore dello Stato, quando la religione fondata da Gesù Cristo, collocata stabilmente a livello di dignità che le competeva, ovunque prosperava, col favore dei Principi e sotto la legittima tutela dei magistrati; quando sacerdozio e impero procedevano concordi e li univa un fausto vincolo di amichevoli e scambievoli servigi. La società trasse da tale ordinamento frutti inimmaginabili, la memoria dei quali dura e durerà, consegnata ad innumerevoli monumenti storici, che nessuna mala arte di nemici può contraffare od oscurare" (enc. Immortale Dei)
Leone XIII è il papa di una eroica e grandiosa opera di resistenza alla Rivoluzione (liberale, socialista, laico-massonica, etc.) e al contempo di ricostruzione della Cristianità (neo-tomismo, Dottrina sociale della Chiesa, Regalità sociale di Cristo, etc.). Si può anche con fondamento parlare di un certo medievalismo di Leone XIII in quanto papa Pecci indica proprio nel medioevo l'età della Cristianità così da farne un paradigma di riferimento. Proprio nel medioevo cristiano Leone XIII troverà la risposta agli errori della modernità: nella Scolastica (e in san Tommaso d'Aquino in particolare) la risposta alla filosofia moderna, nel sistema delle corporazioni la risposta al liberalcapitalismo e al socialismo, nella Regalità sociale di Cristo la risposta allo Stato sovrano moderno, nella concordia tra Sacerdozio e Impero la risposta alla laicità, nelle libertà concrete di famiglie, municipi, comunità e popoli la risposta alla libertà liberale, nella piccola proprietà privata (rurale in specie: il podere!) frutto di lavoro e risparmio la risposta all'anonimato del denaro.
Cosa resta oggi di Leone XIII? Poco o nulla nella predicazione dei Pastori e nelle direttive delle Gerarchie, quasi nulla nella cosiddetta cultura cattolica. Il grandioso progetto di Leone XIII per una restaurata Cristianità è oggi dimenticato (se non rifiutato) dalla stessa Chiesa.
Proprio per questo è necessario riscoprire il Magistero di Leone XIII, leggerne e studiarne i documenti, attingere nuovamente a quella fonte le indicazioni per una resistenza cattolica alla Rivoluzione e una ricostruzione della societaschristiana. In un tempo, il nostro, in cui molte certezze crollano e si aprono spazi imprevisti sino a qualche anno fa (quando le cose crollano c'è la desolazione delle rovine – e bisogna fare attenzione a non finirne schiacciati – ma si apre anche la possibilità di ricostruire) è fondamentale per i cattolici non perdersi in strampalate teorie o inutili contorsioni mentali, è necessario andare alle fonti certe e trarre da esse i criteri d'azione.
Il Magistero di Leone XIII è certamente tra queste fonti sicure, benefiche e abbondanti. Nel campo della Dottrina sociale Leone XIII è indubitabilmente la fonte principale a cui ogni cattolico deve attingere per determinarsi nelle scelte economiche, giuridiche, sociali e politiche.
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