II Domenica
II Domenica (Mc 9,2-10) "Questi è il Figlio mio, l'amato"
La luce e la voce: la luce divina che risplende sol volto di Gesù l'amato dell'Amante il Padre, e la voce del Padre celeste che testimonia per Lui e comanda di ascoltarlo cioè di congiungere all'udirla gioiadell'ubbidire. Il mistero della Trasfigurazione non va staccato dal contesto del cammino che Gesù sta percorrendo e che noi, in quaresima, memorizziamo con la Via Crucis del venerdì. Egli si è decisamentediretto verso il compimento della sua missione, ben sapendo che, per giungere alla risurrezione, dovrà passare attraverso la passione e morte di croce, che si impressero nel cuore di Maria a Giovanni fino ai piedi della Croce. Di questo ha parlato apertamente ai discepoli, i quali però, tranne Maria e Giovanni,non hanno capito, anzi hanno rifiutato questa prospettiva, perché non ragionano secondo Dio che è amore, ma secondo gli uomini (Mt 16,23). Per questo Gesù porta con sé tra di loro sulla montagna e rivela la sua gloria divina, splendore di Verità e d'Amore.Gesù vuole che questa luce possa illuminare i loro cuori quando lo scandalo della croce sarà per loro insopportabile tranne che per Maria e Giovanni che staranno in piedi presso il morente. Dio è luce, e Gesù vuole donare ai suoi amici più intimi l'esperienza di questa luce, che dimora in Lui e che nel cammino quaresimale verso la Confessione e Comunione pasquale vuole donare a noi. Così, dopo questo avvenimento di trasfigurazione, Egli sarà in loro e in noi luce interiore, capace di proteggerlidagli assalti delle tenebre, dalla paura del sacrificio. Anche nella notte più oscura della Chiesa come ci troviamo oggi, la memoria e presenza sacramentale di Gesù è lampada quaresimale verso la Pasqua di Confessione e Comunione che non si spegne mai.
Sant'Agostino riassume questo mistero con una espressione bellissima, dice: "Ciò che per gli occhi del corpo è il sole che vediamo, lo è Cristo presente sacramentalmente per gi occhi del cuore". Tutti noi abbiamo bisogno di luce interiore per superare le difficili prove personali, familiari ed ecclesiali della vita. Questa luce viene da Dio nella luce liturgica quaresimale, ed è Cristo a donarcela, Lui, in cui abita la pienezza della divinità (Col 2,9). Saliamo con Gesù in più messe durante la settimana, aiutati anche dalle apparizioni di Maria, della Madre del Lungo Cammino, sul monte della preghiera e, contemplando i volti pieni di amore e di verità, lasciamoci colmare interiormente della loro luce con la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
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