VI Domenica

VI Domenica (Mt 5,17-37) "Così fu detto agli antichi, ma io vi dico".

 

"Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti: non sono venuto ad abolire, ma dare pieno compimento". E, rivolto ai suoi discepoli, aggiunge: "Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli" (Mt 5,17-20). Ma in che cosa consiste questa "pienezza" della Legge di Cristo, e questa "superiore" giustizia che Egli esige come necessaria? Gesù lo spiega mediante una serie di antitesi tra i comandamenti antichi e il suo modo di riproporli. Ogni volta inizia: Avete "inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio" (Mt 5,21-22). Gesù ci chiede di più della Legge, ci chiede di avere la padronanza di noi stessi. Per non cedere interiormente alla collera e nonmetterci sulla via della violenza, dobbiamo rinunciare non soltanto alla violenza esterna, ma anche e soprattutto a quella interiore, non accettando che nel nostro cuore nascano pensieri di violenza. Gesù è molto deciso su questo punto dell'accordo con i fratelli; non accetta che viviamo in situazioni d'incomprensioni, di liti, di disaccordi, e addiritturaantepone la lotta contro tutte le forze di divisione alle offerte che presentiamo a Dio. Qui vediamo quanta importanza egli attribuisca alla carità fraterna: "Se presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono".

Gesù ci presenta il caso di un'offerta religiosa e dice d'interrompere questo movimento che di per sé porta a Dio, e d'intraprendere invece la via della riconciliazione con i nostri fratelli. Così ci fa capire che il nostro dono non può essere gradito a Dio se lo presentiamo con sentimenti di odio verso il fratello, in una situazione di divisione. Se vogliamo onorare Dio, dobbiamo innanzitutto accogliere il suo amore non del nostro cuore e trasmetterlo ai nostri fratelli. Gesù ci dice: "Mettiti d'accordo con il tuo avversario". Vuole che il nostro cuore sia completamente guarito, sia veramente un cuore buono, aperto, liberato da ogni sentimentdi odio e di egoismo.

Anche nel secondo dei sei detti vediamo come Gesù sia interessato al cuore. Non vuole soltanto una legge esterna, ma un atteggiamento interiore che sia conforme all'amore che viene da Dio: "Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla genitalmente, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore".

Gesù ci comanda di allontanare dal nostro cuore ogni sentimento che non è secondo la volontà santa Di Dio. Non si accontenta di vietare comportamenti esterni, ma vuole che il nostro cuore sia veramente puro, libero da ogni cedimento a desideri egoistici, cattivi.

In questa circostanza Gesù è molto deciso, perché parla contro lo scandalo, cioè contro l'occasione di peccato: "Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te".Non è possibile essere più risoluti, più esigenti di così. Se l'occhio che è tanto prezioso per la nostra vita, è occasione di peccato, bisogna cavarlo e gettarlo via. Naturalmente qui abbiamo un linguaggio figurato, che sta ad indicare la risolutezza che dobbiamo avere nella lotta contro il peccato. Gesù spiega: "Conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna", all'inferno.

Poi Gesù ripete la stessa cosa per la mano destra, la mano che di solito è più abile, quindi più necessaria per la vita. Se essa è occasione di peccato, bisogna tagliarla e gettarla via. Così Gesù dà compimento alla Legge, chiedendoci di respingere in maniera molto decisa ogni tentazione.

Questo modo di parlare suscitava grande impressione nella gente, che rimaneva spaventata, perché quell'"io vi dico" equivaleva a rivendicare per sé stessa l'autorità di Dio, con la forza dello Spirito Santo che abita in Lui. E noi attraverso la fede in Cristo, possiamo aprirci all'azione dello Spirito Santo, che ci rende capaci, noi creature, di vivere l'amore divino. Perciò ogni precetto diventa verso come esigenza d'amore, e tutti si ricongiungono in un unico comandamento: ama Dio con tutto il cuoree ama il prossimo come te stesso. "Pienezza della Legge è la carità", scrive san Paolo (Rm 13,10).Forse non è un caso che la prima grande predicazione di Gesù si chiama "Discorso della montagna"! Mosè salì sul Sinai per ricevere la Legge di Dio e portarla al Popolo eletto. Mosè salìsul monte Sinai per ricevere la Legge di Dio e portarla al popolo eletto, a noi. Gesù è il Figlio stesso di Dio che è disceso e discende dal Cielo per portarci al Cielo, all'altezza di figli di Dio, sulla via dell'amore fino al perdono. Anzi, Lui stesso è questa via: non dobbiamo far altro che seguire Lui, attraverso la sua e nostra mamma, per mettere in pratica la volontà di Dio ed entrare nel suo regno, nella vita eterna, in Paradiso per sempre.

 

 

 

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