Natività della Beata Vergine Maria (Mt 1,1-16.18-23)
La liturgia dell'8 settembre celebra la genealogia di Gesù, nato da Maria e l'Associazione Betania la sua storia, un carisma non fondato in una morale dei doveri ma sulla fede in Gesù Cristo che sacrificò la sua vita per rendere giusti gli ingiusti, buoni i cattivi. Ho avuto la grazia di accompagnare fin dall'inizio Antonia e quindi l'Associazione Betania. Antonia, nella semplicità di fede che la Verità è la Persona di Gesù Cristo, come via, forza per amare i poveri dedicando a Lui quel culto esclusivo che gli è dovuto, nel modo ecclesiale che gli è dovuto. E in questo momento il brano evangelico ci porta a comprendere il carisma, la storia dell'Associazione Betania con la storia di Israele a partire da Abramo come un pellegrinaggio che, con salite e discese, per vie brevi e per vie lunghe, conduce infine a Cristo. La genealogia con le sue figure luminose e oscure (ci sono anche prostitute), con i suoi successi e i suoi fallimenti, ci dimostra che Cristo può scrivere diritto anche sulle righe storte della nostra vita. A 88 anni constato che Cristo passa sempre attraverso il mio libero arbitrio e, tuttavia, sa trovare nel mio fallimento, nei momenti di fallimento dell'Associazione Betania sempre nuove vie per il suo amore. Come è fecondo oggi gridare qui insieme che Cristo non fallisce mai, anche con crisi tremende. Così questa genealogia è una garanzia della fedeltà di Cristo; una garanzia che Cristo non ci lascia cadere, e un invito ad Antonia e con lei a tutta l'Associazione la nostra vita sempre nuovamente verso di Lui, Verità Vita e Amore, a camminare e operare sempre di nuovo in Cristo presente nei poveri. Per l'Associazione Betania andare in pellegrinaggio, come il convenire eucaristico oggi ci richiama, significa essere sempre orientati uniti in una certa direzione, camminare verso la meta, costi quel che costi. Ma sempre di nuovo il Signore suscita, attraverso la nostra testimonianza, altre persone che si sono lasciate spingere dalla nostalgia della meta del Paradiso attraverso la fede e la carità. Ciò conferisce anche alla via Betania e alla sua fatica non piccola una propria bellezza. Tra i pellegrini della genealogia di Gesù e della storia di Betania, e io lo posso testimoniare, ce n'erano alcuni che avevano dimenticato la meta del Paradiso e volevano porre sé stessi come meta. Ma sempre di nuovo il Signore, anche con Sant'Antonio, aveva suscitato anche persone che si erano lasciate veramente spingere dalla nostalgia della meta, orientandovi con più forza, anche dopo mancanze, la propria vita.Lo slancio verso la fede e carità dei primi cristiani, l'inizio della Chiesa di Gesù Cristo è stato possibile, perché esistevano in Israele poche persone con un cuore in ricerca – persone che non si sono accomodate nella consuetudine degli scribi e farisei, ma hanno scrutato lontano alla ricerca di qualcosa di più grande: Zaccaria, Elisabetta, Simeone, Anna, Maria e Giuseppe, i Dodici e tanti altri. Poiché il loro cuore, come originariamente ogni cuore umano non ancora deformato, essi potevano riconoscere nella presenza invisibile ma sacramentalmente reale Colui che Dio aveva mandato e continuamente manda e diventare così l'inizio della sua famiglia universale di cui anche l'Associazione Betania fa parte. La Chiesa delle genti, anche perseguitata, si è resa possibile, perché sia nell'area del Mediterraneo sia nell'Asia vicina e media, dove arrivavano i messaggeri di Gesù, c'erano persone in attesa che non si accontentavano di ciò che facevano e pensavano tutti, ma cercavano la stella che poteva indicare loro la via verso la Verità stessa, verso il Dio vivente di Gesù Cristo. Di fronte all'attuale svuotamento della fede cristiana di ciò che esprime il primato e l'esclusività di Cristo per declinarsi sempre più culturalmente in una morale laica dei doveri verso questo mondo, ritenendo il culto di Dio come qualcosa di inutile, superfluo, non adatto all'epoca moderna, Betania non cessa di dedicare a Cristo quel culto esclusivo che gli è dovuto, nel modo che gli è dovuto con la mediazione di Maria, di cui oggi celebra la nascita. Il carisma dell'Associazione Betania vive la potenza del sacrificio di Gesù, di ogni sua parola, di ogni suo gesto, sguardo, sentimento ci raggiunge nella celebrazione dei sacramenti e vivo nella carità. Ognuno dell'associazione può dire io sono Nicodemo e la Samaritana, l'indemoniato di Cafarnao e il paralitico in casa di Pietro, la peccatrice perdonata e l'emorroissa, la figlia di Giairo e il cieco di Gerico, Zaccheo e Lazzaro, il ladrone e Pietro perdonati.
Commenti
Posta un commento