La consacrazione a Marua secondo S. Luigi di Monfort

In "Tempi di Maria" – 19 maggio 2022

"Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra?" (Ct 6,10).

 

San Luigi Grignion de Montfort nel suo Trattato della vera devozione a Maria scrive che la Vergine è l'eccelso capolavoro dell'Altissimo, la Madre mirabile del Figlio, la fonte sigillata e la Sposa fedele dello Spirito Santo; "il santuario e il riposo della santa Trinità, dove Dio si trova in modo magnifico e Divino" (Trattato vera Devozione, 5).

 

"Come un giglio fra i rovi", la Vergine Maria fu scelta da Dio e preservata dal peccato fin dall'eternità, creata pura da ogni colpa e consacrata tempio di purezza, venne preparata nel nascondimento, nel corpo e nello spirito perché diventasse degna dimora del suo Figlio Unigenito.

 

Afferma sant'Agostino che il mondo non essendo degno di ricevere il Figlio di Dio direttamente dalle mani del Padre, lo ha ricevuto per mezzo di Maria.

 

Dio fatto uomo glorificò la sua indipendenza e la sua maestà dipendendo dalla Vergine Maria durante tutta la Sua vita terrena, "perfino nella morte, cui ella doveva assistere, per compiere con Lei un medesimo sacrificio e per essere immolato col suo consenso all'eterno Padre" (VD, 18). Maria fu sempre unita a Dio nell'obbedienza totale e perfetta al suo disegno di salvezza.

 

Al momento dell'Annunciazione, Ella con il suo "Fiat" accettò di cooperare alla Redenzione del genere umano, divenendo Mediatrice della grazia divina e redentiva e portatrice di Gesù a tutti gli uomini, ai quali trasmette la grazia santificante. Unita indissolubilmente a Gesù Redentore, come Madre Corredentrice immolò il suo Cuore Immacolato per svolgere e portare a termine l'opera salvifica e redentiva svolta primariamente dal suo Divin Figlio Redentore universale.

 

Dio, inoltre, la volle Madre di tutti gli uomini, quando dall'Altare della Croce, Gesù proclamò la sua Maternità universale nei nostri riguardi.

 

Sempre unita al Creatore, non è più Lei che vive, ma solo Gesù Cristo e solo Dio che vive in Lei. Esistendo solo per Dio, la Vergine conduce e unisce a Lui le anime, in modo più perfetto quanto maggiore è l'unione di queste anime a Lei (Segreto di Maria 21).

 

Chi trova Maria, trova Gesù per mezzo di Lei, e giunge a trovare Dio Padre per mezzo di Gesù. La Vergine infatti è "l'eco meravigliosa di Dio", come la chiama san Luigi Grignion de Montfort, poiché ogni lode che le viene fatta, viene da Lei rivolta a Dio per rendergli gloria.

 

Essendo la Via privilegiata per arrivare a Dio, è necessario coltivare una vera devozione alla santa Vergine. Tale devozione "consiste nel donarsi interamente, come uno schiavo, a Maria, e per mezzo di Lei a Gesù, e si traduce nel fare ogni cosa con Maria, per mezzo di Maria e per Maria" (Segreto di Maria, 28).

 

La schiavitù volontaria e d'amore consta nel consacrare tutto il proprio essere a Dio per mezzo di Maria. Più si è devoti della Madonna, più ci si abbandona e ci si conforma a Lei, vivendo in tutto e per tutto governati da Lei.

 

Una volta uniti a Maria e alle sue intenzioni, per mezzo di Lei bisogna unirsi alle intenzioni di Gesù Cristo, lasciando che Ella agisca in noi secondo la volontà di Dio e per la sua maggior gloria. Questa devozione – ricorda il Montfort – se praticata fedelmente, fa sì che l'anima di Maria sia in noi per glorificare il Signore, e che il suo spirito sia in noi per rallegrarci in Dio suo Salvatore (Ibidem, 54).

 

Questa pratica dev'essere piantata come albero della vita nella nostra anima dallo Spirito Santo e da noi curata, protetta e coltivata, perché porti frutto a suo tempo.

 

Come insegna san Massimiliano M. Kolbe, crescendo nella devozione alla Madonna si giunge al punto che "Essa col nostro cuore povero ama il suo Divin Figliuolo. Noi diventiamo il mezzo per il quale l'Immacolata ama Gesù, e Gesù, vedendoci proprietà e quasi parte della Santissima Madre, ama Essa in noi e per noi".

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