Ascensione del Signore (2)

 

Il Figlio di Dio giunto alla meta dell'umano dell'Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione portato verso il Cielo fuori dello spazio e del tempo non abbandona ma rimane sempre con loro – con noi, con me – in una forma nuova. L'ascensione al cielo del Signore si compie in tre gradi: il primo è la gloria della meta cioè la risurrezione cui è finalizzata tutta l'umanità, il secondo il potere di giudicare chi l'ha accolto anche all'ultimo momento e il terzo sedersi alla destra del Padre, l'Amante di tutti e di tutto.

Tale evento è preceduto dalla benedizione del Figlio risorto, l'Amato, dei discepoli, che li prepara a ricevere il dono dello Spirito Santo, l'Amore, affinché la salvezza sia proclamata ovunque per tutti e per tutto, soprattutto i peccatori pentiti. Gesù stesso dice loro: "Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio mi ha promesso" (Lc 24,47-49).

Il Signore attira, dopo il vissuto, la crocefissione, la morte, la sepoltura, la risurrezione, lo sguardo felice degli Apostoli – il nostro sguardo al compimento annuale dei momenti liturgici – verso il Cielo per indicare loro e chi evangelizzeranno la strada del bene, la via della meta durante la vita terrena. Egli, tuttavia, rimane nella trama della difficile storia umana, è vicino a ciascuno di noi e guida il nostro cammino cristiano dotato del libero arbitrio per amare: è compagno dei perseguitati a causa della fede cattolica, è nel cuore di quanti sono emarginati, soprattutto di chi è infedele per rendere possibile fino all'ultimo momento la conversione, è presente in coloro a cui è negato il diritto alla vita fin dal grembo materno. Possiamo ascoltare Lui che ci parla, vedere e toccare sacramentalmente il Signore Gesù nel suo corpo che è la Chiesa, specialmente mediante la Parola e i Sacramenti il Signore, aprendoci la via del Cielo, anzi ci fa pregustare già su questa terra la vita divina da risorti soprattutto con la castità e la scelta verginale di vocazione.

La consapevolezza dell'Ascensione mette in noi un forte dinamismo di speranza e, nello stesso tempo, di operosità apostolica, ciascuno secondo la propria vocazione.

Chiediamo al Signore di darci la fede profonda e l'esultanza nell'Ascensione per la vera meta della vita che ci rende beati anche di morire nel Signore. Che la Regina della Pace, dell'Amore, che la Madre del lungo cammino già giunta alla meta non solo con l'anima ma anche con il corpo risorto come Gesù e che ci conosce, ci vede, ci aiuta, ci ravvivi la fede cattolica, la speranza, la carità. 

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