La Madonna ci ricorda che Dio è amore e libertà
Nel Vangelo, la Madonna fu libera di decidere di diventare madre del figlio di Dio. Lasciò libero Giuseppe di sposarla. E lasciò libero Gesù di iniziare la sua vita pubblica, nonostante conoscesse bene la sorte che sarebbe toccata al Messia. Negli ultimi messaggi di Medjugorje Maria ci ricorda che Dio è amore e libertà.
Alessandro Rimoldi, in "La Nuova Bussola" -7 Novembre 2021
L'Annunciazione (Leonardo da Vinci)
Nel periodo storico che stiamo vivendo, a causa della dichiarata pandemia e della prorogata emergenza sanitaria, interi popoli della Terra hanno visto sospesi e pesantemente limitati (o condizionati all'assolvimento di obblighi) i loro diritti e le loro libertà fondamentali. Il concetto stesso della libertà ha subito un ridimensionamento tale da assumere un'accezione negativa ed egoistica per essere via via sostituito con un dovere morale di altruismo (solidarietà) a tutela di un (presunto) bene comune da perseguire ad ogni costo.
Ripercorriamo insieme alcuni momenti importanti della vita della Madonna per riscoprire i valori della libertà e dell'amore nel Vangelo e comprendere come codesta libertà è stata vissuta dalla Madre di Gesù.
L'Annunciazione. Maria, la concepita senza peccato, era certamente la donna prescelta e pensata sin dall'eternità da Dio per custodire nel suo grembo il Verbo di Dio. Eppure il Signore ha inviato l'angelo Gabriele ad annunciarle la nascita di Gesù: "L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù" (Lc. 1,30-31). Dio non ha imposto a Maria - come pure ben avrebbe potuto - la maternità del figlio di Dio. Il Signore ha atteso che l'angelo Gabriele raccogliesse il suo «Sì». La libertà di Maria (di scegliere se diventare o meno la madre del figlio di Dio) è stata rispettata dal Signore fino in fondo, fino all'espresso e libero consenso rilasciato dalla Vergine al termine del racconto evangelico dell'Annunciazione: "Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei" (Lc. 1,38).
La passione di Giuseppe [1]. Giuseppe venuto a conoscenza della maternità di Maria, e ancora ignaro che quella maternità fosse opera dello Spirito Santo, era indeciso sul da farsi. Il Vangelo racconta che Giuseppe, poiché «era un uomo giusto», stava considerando di ripudiare Maria in segreto, per non esporre la promessa sposa ad una accusa pubblica, in conseguenza della quale Maria avrebbe rischiato, come adultera, di morire per lapidazione. Ebbene, si consideri il grande gesto di amore e di libertà compiuto da Maria e da Giuseppe nell'adempimento del progetto di Dio. Maria, pur consapevole del rischio di una condanna a morte, ha atteso che il Signore rivelasse a Giuseppe il mistero della sua maternità, e ha rispettato la libertà del promesso sposo Giuseppe di decidere cosa fare di un presunto adulterio, senza interferire nella sua scelta. E ancora la Vergine ha atteso che Giuseppe accettasse liberamente di prenderla come sposa, una volta appreso in sogno del concepimento di Maria per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, d'altro canto, è stato lasciato libero dal Signore di prendere le sue decisioni sia prima che dopo il sogno rivelatore, e, ci racconta il Vangelo, "prese con sé la sua sposa" (Mt. 1,24).
La separazione di Maria dal figlio Gesù. La Madonna ben conosceva quale sorte sarebbe toccata al suo Gesù. Gli antichi profeti già avevano predetto la sofferenza e la morte che attendeva il Messia, e la Vergine Maria, piena di grazia e di sapienza, non disconosceva quella fine dolorosa del figlio che Dio in cuor suo le aveva certamente rivelato. Ciò nonostante, nessun impedimento, nessun ostacolo Maria ha posto al figlio di Dio nell'adempimento della missione che il Padre gli aveva affidato. Possiamo solo immaginare quanta sofferenza sia costata a Maria il distacco dal figlio Gesù, allorquando Costui iniziava la sua vita pubblica. Quanta sofferenza vederlo esposto ai pericoli e alle insidie che toccavano ad un "profeta". Quanta sofferenza il pensare a come si sarebbe conclusa quella predicazione. Eppure la Madre di Dio ha lasciato libero il suo Gesù di compiere la missione per cui si era incarnato: libero di predicare, di farsi dei discepoli, di farsi dei nemici entrando in disputa con le autorità ebraiche, libero di lasciarsi amare e odiare, libero di compiere, fino alla morte, l'annuncio del Regno di Dio e il progetto di Redenzione dell'umanità. Quanta sofferenza ha patito Maria per lasciare andare il figlio Gesù…
Sono trascorsi duemila anni dagli eventi evangelici, eppure ancora oggi la Madonna continua ad educarci e ad istruirci al rispetto della libertà. In occasione del 40° anniversario delle apparizioni di Medjugorje, la Madonna così ci esorta: "Oggi vi invito tutti: pregate con Me per la pace e la libertà perché satana è forte e con i suoi inganni vuole portare via quanti più cuori possibili dal mio Cuore materno" (estratto del Messaggio del 25 giugno 2021 rilasciato alla veggente Marija) [2].
A soli quattro mesi di distanza, nel suo ultimo messaggio "pubblico" rilasciato alla veggente Marija, la Madonna, esortando il ritorno alla preghiera, si sofferma ancora sulla "libertà": «Chi prega, figlioli, sente la libertà dei figli di Dio […] Perché Dio è amore e libertà. Perciò, figlioli, quando vogliono mettervi dei legami e usarvi, questo non viene da Dio perché Dio è amore e dona la Sua pace ad ogni creatura» (estratto del Messaggio del 25 ottobre 2021) [3].
La Beata Vergine Maria insiste sulla "libertà", mettendo a confronto «l'amore e la libertà» dell'agire di Dio con l'imposizione di forme di sottomissione e dipendenza («legami e usarvi») che provengono dall'agire umano. Ma vi è di più: se la Madonna ha inteso evidenziare che «Dio è amore e libertà», significa che non può sussistere "amore" senza "libertà e viceversa. In Dio l'amore e la libertà sono inclusivi: l'uno non esclude l'altro. E così dovrebbe essere anche nell'agire umano: l'amore verso Dio e verso il prossimo si deve manifestare – sempre – nel rispetto della libertà. Ne consegue che un "amore" che non rispetta la "libertà" non è vero amore. Il triplice richiamo alla preghiera [4] è il mezzo, lo strumento che consente di amare rispettando la libertà.
Bisogna essere sordi e ciechi per non cogliere l'insegnamento della Madre Celeste a tenersi lontano da tutto ciò che, negli eventi della storia contemporanea, non ha nulla a che fare con l'amore e la libertà. La Madonna ci dona una chiave di lettura della realtà, un criterio per fare discernimento, una "bussola" per orientarci nelle azioni e nelle decisioni della vita.
[1] Sulla passione di S. Giuseppe in relazione alla divina maternità di Maria si sono consolidate nel tempo due differenti interpretazioni dei racconti evangelici, note come la tesi del "rispetto" e la tesi del "sospetto". Si veda l'interessante contributo di Ermes Dovico: https://lanuovabq.it/it/la-passione-di-san-giuseppe-due-tesi-a-confronto#_ftn1. Qui viene proposta la teoria del "sospetto", che trova conforto, tra l'altro, nelle rivelazioni celesti trasmesse ai mistici.
[2] L'accostamento della «libertà» alla «pace» lascia supporre che la Vergine Maria non abbia voluto riferirsi alla sola "libertà interiore", ma ad una libertà in senso ampio, con uno sguardo agli accadimenti che l'umanità sta attraversando. In tal senso l'intervista telefonica rilasciata dalla veggente Marija a Radio Maria per il messaggio del 25 giugno 2021. Si veda: https://radiomaria.it/puntata/telefonata-di-marija-per-il-messaggio-della-regina-della-pace-del-25-giugno-2021/.
[3] Nel suo commento al messaggio del 25 ottobre 2021 rilasciato a Radio Maria, la veggente Marija ha ricollegato le parole «vogliono mettervi dei legami e usarvi» alle tante ideologie ("catene") di cui è schiavo il mondo contemporaneo lontano da Dio (materialismo, consumismo, aborto, eutanasia); non ultime le ideologie che si manifestano nella imposizione di restrizioni della libertà. Si veda: https://radiomaria.it/puntata/telefonata-di-marija-per-il-messaggio-della-regina-della-pace-del-25-ottobre-2021/.
[4] «[…] chi prega non ha paura del futuro. Chi prega è aperto alla vita e rispetta la vita degli altri. Chi prega, figlioli, sente la libertà dei figli di Dio e con cuore gioioso serve per il bene dell'uomo fratello» (Messaggio del 25 ottobre 2021).
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