Presentazione del libro Christus Vincit

Athanasius Schneider con Diane 

Montagna CHRISTUS VINCIT.  IL TRIONFO DI CRISTO Sulle tenebre del nostro tempo



Da più anni mi trovo nella Casa del Clero di Negrar, nella Cittadella della carità e pur con tanti limiti di salute non mi è venuta meno la voglia di leggere. E considero un avvenimento di grazia la lettura di CHRISTUS VINCIT di Monsignor Schneider. Vorrei proporlo ai miei amici e a tanti di fronte a controversie sorte in questi anni in seno alla Chiesa per trovare luce e speranza in cuori tormentati che seguono la tradizionale dottrina cattolica. Ho trovato un modo approfondito della sua testimonianza su quella "fede che fu trasmessa ai credenti una volta per tutte" (Gd 3). Posso dire che per me costituisce, nella terza lettura, un vademecum di fronte alle difficoltà attuali. 

Monsignor Schneider è nato il 7 aprile del 1961, nel 1982 è entrato tra i Canonici Regolari della Santa Croce, fondati a Coimbra. Ordinato sacerdote il 25 marzo 1990 e vescovo da papa Benedetto XVI nel giugno del 2006, all'età di 45 anni, ricevendo la consacrazione episcopale nella basilica di san Pietro. Parla tedesco, russo, portoghese, spagnolo, inglese, italiano e francese e legge il latino e il greco.

Dopo interventi circonstanziati ecco il suo libro fatto di tre interviste sostenendo posizioni controcorrente, ansioso di seguire il monito di san Paolo: "Annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina" (2 Tim4,2). Sono colpito e aiutato dalla sua convinzione, dal suo zelo e dalla sua chiarezza, nonché dalla totale dedizione alla sua vocazione di successore degli Apostoli con una visione del mondo, della Chiesa nella loro perenne tensione.

Sono colpito soprattutto dal suo amore per il Signore nella presenza ecclesiale dell'umanità e della divinità di Lui velata negli accidenti del pane e del vino, dalla  fiducia nel trionfo di Cristo attraverso quelli che lui chiama "i piccoli" e dalla decisa volontà apostolica di imitare il Buon pastore nell'offerta della propria vita, tanto nel sacrificio quotidiano quanto con quello supremo, a beneficio del gregge di Cristo.

È stato lui stesso a scegliere il titolo di CHRISTUS VINCIT per la speranza da comunicare ai fedeli una fiducia senza limiti in Cristo verso "ciò che nel mondo è debole per confondere i forti" (1 Cor 1,27). Il sottotitolo, Il trionfo di Cristo nelle tenebre del nostro tempo, è ispirato al versetto del prologo del Vangelo di San Giovanni: "La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta" (Gv 1,5). Condensa l'intero racconto evangelico e lo spirito di speranza che lo pervade, fatto proprio da Monsignor Schneider.

Il libro è articolato in quattro parti, ciascuna con un titolo tratto dal capitolo 24, versetto 29 del Vangelo di San Matteo. Nella sua enciclica inaugurale E supremi, San Pio X evidenziava che all'inizio del XX secolo si andava addensando una tale tempesta di errori da non stupirsi di sentire che l'Anticristo fosse già su questa terra. Lo stesso papa proseguiva poi descrivendo il modernismo come sintesi di tutte le eresie e preludio della fine dei tempi. I Padri della Chiesa non si sono ingannati nell'offrirci una interpretazione spirituale delle celebri parole di Nostro Signore: "Subito dopo la tribolazione di questi giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte" (Mt 24,29). La tribolazione, insegna Sant'Agostino, precede la grande distruzione: "Queste cose avverranno ' dopo la tribolazione di quei giorni' non perché accadranno quando l'intera tribolazione sarà terminata, ma perché la tribolazione precederà […] e la distruzione seguirà" (Epistola 199,39).

Il "sole", Cristo, sarà oscurato nei cuori degli uomini e la "luna", la Chiesa, cesserà di attirarli on la sua bellezza. "Nell'incontrollata furia degli empi persecutori, la Chiesa resterà celata". Le "stelle", i membri della Chiesa che sembravano modelli affidabili di ortodossia, abbandoneranno la vera fede e la vita morale. "Molti che apparivano splendenti di grazia divina, cederanno ai loro persecutori e cadranno, e persino i più saldi saranno scossi". Lo dice Sant'Agostino



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