Il prossimo conflitto avverrà tra Religione di Dio e Religione di Stato, tra Cristo e Anticristo (Fulthon Sheen)
Da interventi di Mons. Fulton John Sheen) 11/7/2020
Specialmente pericolosa diventa la concentrazione dell'opinione pubblica in un numero sempre più ristretto di persone, data la meccanicità con cui si può disseminare la propaganda. I contorni acquistano una crudezza particolare.
Il prossimo conflitto avverrà tra Religione di Dio e Religione di Stato, tra Cristo e Anticristo: quest'ultimo travestito da capo politico.
(Fulton J. Sheen, da "Personaggi della Passione")
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L'accusa che la Chiesa interferisce nella politica esige particolari considerazioni. Ciò dipende innanzitutto dal significato che si attribuisce al termine "politica".
Se per interferenza nella politica s'intende l'uso che si fa della propria influenza in favore di un determinato partito, regime, o sistema, che comunque rispetti i diritti fondamentali e le libertà individuali che derivano direttamente da Dio, allora la risposta è: No! Perché la Chiesa non interferisce nella politica.
Se invece per interferenza nella politica s'intende il giudizio o la condanna di una filosofia della vita che fa del partito, o dello Stato, o della classe, o della razza, la fonte di tutti i diritti, e che condiziona l'anima e la coscienza al partito negando quei diritti fondamentali, per i quali si è combattuta la Seconda Guerra Mondiale, allora la risposta è: Sì! Perché la Chiesa contrasta tale concezione filosofica.
Ma quando la contrasta, non interferisce nella politica, dato che tale "politica" non è più politica ma Teologia. Quando uno Stato si proclama "Dio Assoluto", quando afferma la propria sovranità sull'anima, quando distrugge la libertà di coscienza e la libertà di religione, questo Stato ha finito di essere "politico" e ha iniziato ad essere un' "anti-chiesa".
(Fulton J. Sheen, da "Personaggi della Passione")
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Più diventiamo cristiani, più siamo timorati di Dio, più insistiamo sulla moralità nell'educazione, nella vita famigliare e nella politica, più saremo considerati con sospetto e con odio. La nostra stessa esistenza sarà considerata un pericolo. Non dobbiamo fare nulla per provocare una reazione contro di noi, non più di quanto abbiano fatto i primi cristiani di Roma, che erano buoni cittadini, e non erano colpevoli di nessun crimine se non quello di rifiutarsi di chiamare Nerone "dio".
(Beato Fulton J. Sheen, da "Seven Pillars of Peace")
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Finché la politica è politica, la Chiesa non ha nulla da dire: essa è indifferente a qualsiasi regime.
La Chiesa si adatta a tutti i tipi di governo, a condizione che venga rispettata la libertà di coscienza.
Nulla le importa che i popoli scelgano di vivere sotto un regime monarchico, repubblicano, democratico, o anche sotto una dittatura militare, purché tali governi s'impegnino a garantire le libertà fondamentali.
Se per "interferenza nella politica" s'intende l'interferenza del clero nella sfera politica dello Stato, la Chiesa insegna che lo Stato è sovrano nell'ordine Temporale.
Ma quando la politica cessa di essere politica e comincia ad essere una "religione" e un'antichiesa, quando proclama la propria supremazia sull'anima umana, quando riduce l'uomo a un "acino" in funzione del "grappolo" della collettività, quando ne limita la sorte fino ad asservirlo a Moloc, quando nega la libertà di coscienza e la libertà religiosa, quando compete con la religione sul terreno stesso della religione - ossia sull'anima immortale che è destinata a Dio - allora la Chiesa protesta.
E, in questo caso, essa non protesta contro la politica, bensì contro una religione opposta, che è anti-religiosa.
Il corpo umano può adattarsi al clima torrido dell'equatore o al freddo glaciale delle regioni artiche, ma non può vivere senza l'aria. Analogamente, la Chiesa può adattarsi a qualsiasi forma di politica, ma non può vivere senza l'aria della libertà.
(Fulton J. Sheen, da "Personaggi della Passione")
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