Domenica V di Pasqua

 È fecondo nella festa della mamma poter ammirare nel Vangelo la delicatezza di Gesù. Egli si preoccupa che il cuore dei discepoli non sia turbato. La passione è vicina. Gesù sa che questo evento di crocifissione come un criminale sarà causa di grande sconvolgimento per i discepoli e dice: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me".


In questa domenica la liturgia ci offre testi molto belli. Nel Vangelo, tratto dal discorso dopo la Cena, Gesù ci dice che va a prepararci un posto nella casa del Padre. La prima lettura ci mostra l'organizzazione della Chiesa primitiva e l'atteggiamento di fede con cui affrontare i problemi che allora andavano sorgendo, ma in continuità fino adesso. La seconda lettura ci parla della costruzione della casa spirituale, della Chiesa di cui Maria è Madre, per un sacerdozio santo di tutti i battezzati e di chi agisce in persona di Cristo con il popolo.

Ciò che possiamo ammirare innanzitutto nel Vangelo è la delicatezza di Gesù. Egli si preoccupa che il cuore dei discepoli e quindi di tutti fedeli nella storia di fronte ai fatti negativi che incontreranno. La passione è vicina. Gesù sa che questo evento di crocefissione come fosse un brigante sarà causa di grande sconvolgimento per i discepoli, ma si preoccupa che non perdano fiducia e speranza e dice: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede in me". E nella attualità del misterioso corona-virus fate tutto quello che è necessario ma non diventi l'unica preoccupazione, abbiate fede in me, un'occasione per ravvivare la vera speranza.

Poi Gesù mostra la sua delicatezza nel modo in cui parla della terribile sua missione, crocefisso come un brigante, del mistero pasquale. È un mistero tragico per Lui e per chi crede in Lui, sconvolgente, ma egli lo presenta con immagini familiari, semplici, addirittura attraenti: "Io vado a preparavi un posto nella casa del Padre nel giorno  dell'Ascensione dopo la quarantena pasquale con voi; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, scritto il vostro nome in cielo, ritornerò con una presenza sacramentale nella Messa e con una azione sacramentale nei sacramenti e sacramentali attraverso lo Spirito Santo e vi prenderò sempre più con me, perché giungiate anche voi dove sono io, accanto al Padre nello Spirito Santo anche con la mia umanità  glorificata, che così sarà anche la vostra".

È veramente una grande speranza, l'unica speranza per l'anima e per il corpo per ogni essere umano mortale a livello corporeo quella di preparare un posto anche per i discepoli. Ma in che modo lo preparerà? Lo prepara proprio per mezzo della fiducia e speranza con cui affronta le sue sofferenze, la sua passione, la crocefissione come fosse un brigante, ovviamente, con la sua risurrezione, ascensione e invio dello Spirito formando il suo corpo visibile della sua continua presenza sacramentale cioè la Chiesa con la sua e nostra Mamma.

Qui possiamo capire che il posto che Gesù ci prepara è nel suo corpo martoriato e poi risorto, oggi sempre alla destra del Padre nello Spirito Santo. Ormai noi, fin da Battesimo, siamo già, inizialmente, tutti membra del suo corpo che continua essere martoriato in noi. Possiamo dire che il posto che Gesù ci ha preparato fino al termine di ogni vita è il suo cuore di perdono. E la certezza di non essere esclusi è non escludere nessuno perché, comunque ridotti, fino all'ultimo momento ci può essere conversione e perdono.

Possiamo quindi ammirare la delicatezza dell'amore di Gesù e, nello stesso tempo, la sua generosità, perché la preparazione del posto è stata ed è un'azione molto costosa per lui. Ma un'azione fatta con immenso amore,con tanta carità per tutti, l'amore del Padre nello Spirito Santo. Dice Giovanni: "Dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò senza fine" (Gv 13,1).

Tutti i testi della Sua Parola in questa Domenica c'invitano ad accogliere la nostra vocazione cristiana con slancio, con fiducia pur attraverso tutti i disastri anche del corona-virus, con fiducia e con coraggio. Ciascuno di noi ha una sua vocazione nella Chiesa, di cui Maria è Madre.

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