Muller: In un procedimento suicida, la maggioranza ha deciso che le sue decisioni sono valide anche se contraddicono la dottrina cattolica.
Marco Tosatti in "Bussola Quotidiana" 05-02-20-20
Una critica durissima alle decisioni prese durante la prima assemblea del Cammino Sinodale tedesco è venuta dal cardinale Gerhard Müller, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che le ha paragonate all'Atto di Abilitazione che permise nel 1933 a Adolf Hitler e al Partito Nazionalsocialista di rovesciare le regole della Repubblica di Weimar e di impadronirsi del potere. Il porporato ha espresso i suoi giudizi con Maike Hickson, di LifeSiteNews.
Il cardinale ha parlato delle decisioni prese dall'Assemblea, dicendo: "In un procedimento suicida, la maggioranza ha deciso che le sue decisioni sono valide anche se contraddicono la dottrina cattolica". Nel 1933 Adolf Hitler fece approvare l'Atto di Abilitazione con cui la Costituzione della Repubblica di Weimar veniva scavalcata, e si poteva quindi dotare il Führer di pieni poteri. "È come quando la Costituzione di Weimar fu abrogata dalla legge d'abilitazione. Un'assemblea autoproclamata, che non è autorizzata da Dio né dal popolo che dovrebbe rappresentare, abroga la Costituzione della Chiesa di Diritto Divino, che si basa sulla Parola di Dio (nella Scrittura e nella Tradizione)".
L'assemblea sinodale tedesca permette ora ai laici di avere più voti (52%) dei vescovi (che rappresentano solo il 30% dei membri sinodali) e di tutti gli altri ecclesiastici insieme, ignorando così l'autorità sacramentale e la missione sacramentale dei vescovi stessi di insegnare, santificare e governare. Müller ha detto: "La base dell'autorità episcopale non è più l'insegnamento degli Apostoli (Atti 2, 42) né l''autorità apostolica di governare, insegnare e santificare la Chiesa di Dio nel nome di Cristo' (Lumen gentium 18-27), ma il suo potere amministrativo e disciplinare sul denaro e sul personale, che essi desiderano generosamente condividere con i funzionari laici". Il porporato è sferzante: "Questa conversione politica della Chiesa è l'abbandono della sua missione religiosa. Così: Torniamo al passato! Il principio reazionario è: cuius pecunia eius ecclesia (la chiesa è di chi ha i soldi)".
Nella sua prima assemblea, che si è svolta a Francoforte, il "Cammino Sinodale" tedesco ha creato quattro forum di discussione che porranno in discussione l'insegnamento e la disciplina della Chiesa su questioni importanti come l'ordinazione femminile, il celibato, l'omosessualità e la contraccezione. Alla prima riunione erano presenti 230 membri sinodali. L'assemblea ha approvato un ordine del giorno che dà molto peso ai laici e alle donne (ogni voto deve essere approvato dalla maggioranza dei membri femminili). L'ordine del giorno è stato approvato da più del 90% dei membri sinodali.
Un momento chiave dell'assemblea si è avuto quando i membri hanno respinto una proposta avanzata da cinque vescovi - tra cui il cardinale Rainer Woelki e il vescovo Rudolf Voderholzer – in cui si chiedeva che che venerdì hanno chiesto che eventuali decisioni contrarie all'insegnamento della Chiesa non vengano sottoposte all'assemblea sinodale per il voto finale. Come riporta il quotidiano cattolico tedesco Die Tagespost, i cinque vescovi avevano chiesto che i forum di discussione dovessero raggiungere un consenso unanime nella votazione, invece di una maggioranza semplice (51%) come inizialmente previsto dal regolamento sinodale. I vescovi volevano che un'eventuale proposta passasse "quando tutti sono d'accordo sul testo o al massimo tre persone dei membri presenti votano contro". L'approvazione non sarebbe stata concessa se almeno quattro persone fossero state contrarie o se ci fosse una contraddizione tra il testo e l'insegnamento della Chiesa. Se il voto fosse stato negativo per tre volte, il testo originale non avrebbe potuto essere utilizzato ulteriormente nel Cammino sinodale. Ovviamente era una forma di garanzia che il Cammino Sinodale non potesse prendere decisioni in contrasto con l'insegnamento della Chiesa. La proposta non è passata, aprendo la strada a ogni possibile fuga in avanti della Conferenza Episcopale tedesca su temi "sensibili" quali celibato, morale sessuale e ordinazione femminile.
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