1° Domenica di Quaresima

Mercoledì scorso, con il digiuno e il rito delle Ceneri, siamo entrati nella Quaresima. Ma che significa "entrare in Quaresima?" Significa iniziare un tempo di particolare impegno nel combattimento spirituale che ci oppone al male presente nel mondo, in ognuno di noi e intorno a noi. Vuol dire guardare il male in faccia e disporsi a lottare contro i suoi effetti, soprattutto contro le sue cause, fino alla causa ultima, che è Satana: "Liberaci dal Male" cioè dal Maligno


"Entrare in Quaresima" significa non scaricare il problema del male sugli altri, sulla società o su Dio, ma riconoscere le proprie responsabilità con un serio esame di coscienza ogni sera e farsene carico responsabilmente. A questo proposito risuona quanto mai urgente, per noi cristiani cattolici, l'invito di Gesù a prendere ciascuno la propria "croce" e, con la Via Crucis del venerdì, a seguirlo con umiltà e fiducia (Mt 16,24).La "croce", per quanto possa essere pesante, non è sinonimo di sventura, di disgrazia da evitare il più possibile, ma opportunità per porsi alla sequela di Gesù e così acquistare forza nella lotta contro il peccato e il male. Entrare in Quaresima significa pertanto rinnovare la decisione personale e comunitaria di affrontare il male insieme con Cristo vivo, sacramentalmente cioè tra noi. La via della Croce è infatti l'unica che conduce alla vittoria personale e fraterna dell'amore sull'odio, della condivisione sull'egoismo, della pace sulla violenza. Vista così, ogni Quaresima è davvero un'occasione di forte impegno ascetico e spirituale fondato sulla grazia, sul dono e perdono di Cristo. Quaresima è il Tempo liturgico di quaranta giorni che costituisce nella Chiesa un itinerario spirituale di preparazione alla Pasqua annuale per ravvivare la pasqua settimanale della Domenica con l'attualizzazione nella Messa del calvario e della risurrezione. Si tratta in sostanza di seguire Gesù che si dirige direttamente verso la Croce, culmine della sua missione di salvezza. 

Se ci domandiamo: perché la Quaresima? Perché la Croce? Perché la Via Crucis ogni Venerdì? La risposta, in termini radicali, è questa: perché avviene il male, anzi, con la piena avvertenza e il deliberato consenso personale, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male storico anche sociale. Ma questa affermazione non è oggi affatto scontata, è la stessa parola "peccato" da molti non accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell'uomo, una visione cristiana di Dio Figlio che ha assunto un volto umano, ha abbracciato la Croce per liberarci dal peccato e risorto si fa sacramentalmente presente per rendere attuale il Calvario di continua liberazione. In effetti con la secolarizzazione, con la naturalizzazione, se si elimina Dio dall'orizzonte della storia, non ha più senso parlare del peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l'ombra appare solo se c'è il sole; così l'eclissi di Dio, del Dio di Gesù Cristo comporta necessariamente l'eclissi del peccato, come in tutte le apparizioni la Madonna richiama. Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal "senso di colpa" come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio, del Dio vivente, del Dio con noi, per noi. Lo esprime bene il Salmo Miserere, attribuito come atto di dolore del re Davide divenuto consapevole del suo duplice peccato di adulterio e di omicidio: "Contro di te – dice Davide rivolgendosi a Dio – contro te solo ho peccato" (Sal 51,6). Di fronte al male morale, l'atteggiamento rivelato di Dio è quello di opporsi come santo al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché Santo è Amore più grande di ogni peccatore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte, l'inferno del peccatore, ma che si converta e viva. Per salvare l'umanità esposta dal libero arbitrio che dà la possibilità di amare con il rischio di peccare, Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico che in Quaresima riviviamo, a partire dalla liberazione dall'Egitto. Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito santo è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per ricondurli alla libertà, all'amore, alla gioia. E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato, soprattutto quello di cui non si ha consapevolezza d'averlo commesso. Per questo Dio Padre ha mandato nel mondo il suo Dio Figlio per opera del Dio Spirito Santo nel grembo verginale di Maria: per dare agli uomini la possibilità di essere liberati dal dominio di Satana, "origine e causa di ogni peccato". Lo ha mandato nella nostra carne mortale, ferita perché diventasse vittima di espiazione, morendo per noi sulla Croce e attualizzando risorto il Calvario in ogni Messa. Contro questo piano di salvezza definitivo e universale, il Diavolo si è opposto e si oppone con tutte le forze, come dimostra in particolare il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto, che viene proclamato ogni anno nella prima Domenica di Quaresima. Infatti, entrare in consapevolmente in questo Tempo liturgico significa ogni volta schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare – sia come singoli, sia come Chiesa -il combattimento spirituale contro lo spirito del male non squalificando irrecuperabili i peccatori.

Invochiamo perciò il materno aiuto di Maria Madre di Dio per il cammino quaresimale da poco iniziato, perché sia ricco di frutti di conversione. Denunciamo il peccato ma non il giudizio escludente sul peccatore di cui non possiamo vedere né la piena avvertenza, né il deliberato consenso e soprattutto non escludiamolo dalla possibilità di perdono fino all'ultimo istante di questa vita.




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