Nella Chiesa al femminile Cristo agisce nel ministero attraverso uomini e nell'accoglienza attraverso donne


È patetico ed è persino pericoloso per la fede e per la Chiesa sconvolgere l'intera economia dell'Incarnazione, la verità e la bellezza dei rispettivi ruoli di nostro Signore Gesù, Figlio di Dio in un volto maschile e la più perfetta di tutte le creature umane, la sua e la nostra Vergine Madre nel volto femminile oggi già assunta e madre della Chiesa


Maria   non fece pressioni per ottenere un ruolo di primo piano, rivolse femminilmente tutti i nostri occhi su di Lui, Suo Figlio che liberamente accolse nell'incarnazione nel volto umano maschile e per questo sapeva che tutte le generazioni l'avrebbero chiamata beata. Non era presente nel Cenacolo quando Gesù istituì con gli apostoli il sacramento del ministero sacerdotale ma era ai piedi della croce non per immolare ma per offrire al Padre con Gesù il sacrificio che si attualizza in ogni Messa attraverso uomini consacrati ad agire in persona di Cristo capo per tutti. Soffriva femminilmente con il Suo Divin Figlio per redimere l'umanità, ma non offriva il proprio corpo ai chiodi e alla lancia del carnefice. Lì ricevette la missione di essere Madre misericordiosa di tutti noi nel ruolo anche liturgico dell'attualizzazione del mistero della Croce nel sacrificio eucaristico. Il Suo onore femminile era di servire, di essere vicina, come ora è di regnare su tutto l'Universo, come regina persino degli Angeli. Non esiste teologa migliore di Lei che portò il Logos incarnato maschile nella sua mente all'annuncio dell'Angelo, nel suo cuore, nel suo grembo accogliendolo come dono dello Spirito ed ora in continuità nella mediazione tra Lui e il suo corpo di risorto che è la Chiesa per tutti e per tutto.

In Maria quanto è grande l'essere di ogni donna. Dispiace che non si memorizzi la fonte della nostra fede cercando di minimizzare il ruolo chiave tradizionale delle donne per farle agire come uomini nel ministero, nel servizio sacerdotale. Non è giusto per gli uomini ed è ingiusto per le donne, ma soprattutto non è giusto nei confronti di come è avvenuta l'Incarnazione di Dio, che ha rivelato l'essere di entrambi fin dall'inizio ed ha assegnato ad una donna il primo posto facendola già arrivare alla meta della risurrezione anche in virtù della sua umiltà esemplare, accogliente, di amore.

La soluzione all'attuale crisi della Chiesa è molto più semplice nella teoria ma molto più difficile pastoralmente nella pratica per quanto riguarda l'abolizione del celibato e l'ordinazione delle donne sacerdote. Molto facile nell'essere fedeli alla missione di Cristo e alla tradizione della Chiesa; molto difficile perché richiede di reagire alla secolarizzazione nel ridurre ad una funzione negando l'ontologia, l'essere del ministero sacerdotale.

Nel corso della sua storia di duemila anni a Chiesa ha affrontato molte sfide e ha avuto a che fare con molte crisi e deviazioni dalla retta via su questo campo. È sempre stata in grado di rinnovarsi ritornando al vero insegnamento cattolico, e anche questa volta è possibile che non sia diverso. Illuminati dallo Spirito occorre decidere ora quante strade sbagliate si devono lasciare prima di ritrovare a via per  tornare alla verità, alla dottrina e alla bellezza della tradizione.

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