La sorpresa di un mio incontro con un amico sacerdote

Qui nella casa del Clero la sorpresa di un mio incontro con un sacerdote che parroco ho aiutato con più conferenze
L'amicizia resta sempre, non più l'amicizia della condivisione
Da tre anni mi trovo qui nella Casa del Clero ed è sempre un dono accogliere amici ancora in ministero e sentire il loro paradigma con cui affrontano oggi il ministero pastorale. "Don Gino – sono venuto per dirti che non condivido più il tuo modo dottrinale con cui, amico di Caffarra, mi aiutavi nella
parrocchia, soprattutto nei corsi per fidanzati. Sono totalmente d'accordo con Papa Francesco che affrontare la pastorale dell'educazione alla fede con il dogma e alla morale con  la dottrina  è come gettare delle pietre su chi è su posizioni fragili e sbagliate. Tu eri totalmente in linea con l'Humanae vitae a riguardo della contraccezione e la qualificavi come non riformabile, senza ammettere che in certi casi, a salvaguardia del valore prioritario dell'unione coniugale, può essere consentita come il teologo morale Chiodi ha sostenuto su Avvenire che io condivido in pieno insieme a TV2000. Per la mia amicizia sono venuto a confidarti questo mio cambiamento sperando che sia anche il tuo, anche se ormai puoi fare ben poco. Ti svelo che anche molti che ti hanno ascoltato, sentendomi sono d'accordo con me e non più con te".
Cerco di non venir meno nella fraternità sacramentale del ministero, anche se l'amicizia con questo giudizio non la ritengo più attuale. E mi rifaccio soprattutto all'Humanae vitae che con Mons. Salvetti siamo stati invitati dal beato Paolo VI alla sua omelia testamentaria "Fidem servavi" del 28 giugno del 1978 in san Pietro. " E per l'Humanae vitae – con un volto e una voce ormai consunti, è morto il 6 agosto 1968 – ringrazierete Dio e me". Dopo il pontificale ci ha voluto ricevere: "Vi ringrazio per come a Verona avete portato avanti l'umanizzazione della sessualità nel matrimonio. Purtroppo molti si sono riferiti all'Enciclica solo per la norma secondo la quale oggettivamente l'atto sessuale nel matrimonio non va disgiunto artificialmente dall'apertura alla fecondità senza unire quello che pastoralmente nella conclusione ho richiamato ai sacerdoti di tener conto di chi, pur accettando l'Enciclica, non riescono soggettivamente a seguirla".
Mi trovavo, nel luglio del 1968, parroco di Spiazzi e il   chirurgo dottor Pretto, presidente dell'Associazione medici, ha riunito nella sua villa un incontro di medici sui contraccettivi. Ha invitato i moralisti, su posizioni diverse, Guzzetti e Valsecchi ed inoltre il cardinale Deufner e mons. Luciani. A l venerdì il cardinale e il vescovo erano rientrati in diocesi, come pure i moralisti. Al sabato è uscita l'Humanae vitae e io alla Domenica, prima della Messa di conclusione, dopo averla letta più volte nella notte, ho dovuto richiamare che la direttiva oggettivamente era che ogni atto sessuale è moralmente buono solo nel matrimonio e mai disgiunto artificialmente dall'apertura alla fecondità, aggiungendo la parte finale nella quale il papa ricordava ai sacerdoti di tener conto di un cammino, di una tensione anche non riuscendo. Con Mons. Salvetti questa era la direttiva portata avanti pastoralmente, come il vescovo Carraro l'aveva fatta propria.
La morale cristiana non è la pretesa di riuscire nella norma oggettiva ma accogliendola di tentare e ritentare in tutti gli ambiti oggettivi della morale anche nell'amore matrimoniale con il linguaggio sessuale, chiedendo perdono quando non si riesce e ricominciando certi che se trovati in questa tensione al momento terminale Lui porterà a compimento. Questo connubio nella morale cattolica tra oggettivo e soggettivo venne esposto chiaramente da San Giovanni Paolo II nel 1980 nella visita pastorale a Torino e posto nel paradigma dell'Istituto per il matrimonio e la famiglia, per il quale noi di Verona abbiamo dato un contributo. E ringrazio il Signore di averlo sempre portato avanti senza che il riferimento anche dottrinale a Cristo diventasse come pietre buttate addosso alle debolezze umane.

Commenti

  1. di cosa si stupisce? se le posizioni, poi risultate vincenti, era le le succitate nel 1968, hanno ora assunto esiti libertari..."Ai posteri l'ardua sentenza", mi pare proprio che giudicando da un oltre 80% di frequenza alle messe festive nell'immediato dopoguerra a un misero 10, forse più bonario 15% attuale nel Nord italia, quelle idee di validità primaria dell'esperienza di vita del mondo sul dogma e la dottrine della Chiesa non hanno portato grandi risultati per la Chiesa stessa....

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