È Dio che decide chi è uomo e chi donna
di Benedetto XVI
"Non è una metafisica superata, se la Chiesa parla della natura dell’essere umano come uomo e donna e chiede che quest’ordine della creazione venga rispettato". Nell’atteso discorso alla Curia Romana riunita per gli auguri natalizi, papa Benedetto XVI spiega la posizione della Santa Sede contro la discrimnazione dei gay ma anche contro l’equiparazione di queste coppie alle altre che sono state molto contestate in queste ultime settimane. "Qui - afferma il
Santo Padre - si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell’ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un’autodistruzione dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio".
Gender è autodistruzione Se la Chiesa è impegnata nella difesa del Creato e dei beni della Terra, a maggior ragione questo impegno vale per la difesa dell’uomo e della donna. Per questo ciò che s’intende con la parola gender equivale all’autodistruzione dell’uomo, al suo allontanamento dal disegno della Creazione. "Qui si tratta di fatto - ha spiegato il Papa nel suo lungo intervento - della fede nel Creatore e dell’ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un’autodistruzione dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio". "Ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine gender - ha detto il Papa - si risolve in definitiva nella autoemancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore. L’uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda". "Ma in questo modo vive contro la verità - ha osservato Ratzinger - vive contro lo Spirito creatore. Le foreste tropicali meritano, sì, la nostra protezione, ma non la merita meno l’uomo come creatura, nella quale è iscritto un messaggio che non significa contraddizione della nostra libertà, ma la sua condizione".
Il matrimonio è istituito da Cristo Il matrimonio fra uomo e donna è il sacramento istituito da Cristo, il sacramento che è all’origine della Creazione. In questo modo il Papa ha voluto rinnovare la sua difesa del matrimonio contro qualsiasi altra forma di unione, in particolare quelle gay. "Grandi teologi della Scolastica - ha spiegato il Papa - hanno qualificato il matrimonio, cioè il legame per tutta la vita tra uomo e donna, come sacramento della creazione, che lo stesso Creatore ha istituito e che Cristo - senza modificare il messaggio della creazione - ha poi accolto nella storia della sua alleanza con gli uomini". "Fa parte dell’annuncio che la Chiesa - ha detto ancora il Pontefice - deve recare la testimonianza in favore dello Spirito creatore presente nella natura nel suo insieme e in special modo nella natura dell’uomo, creato ad immagine di Dio". "Partendo da questa prospettiva - ha aggiunto - occorrerebbe rileggere l’Enciclica Humanae vitae: l’intenzione di Papa Paolo VI era di difendere l’amore contro la sessualità come consumo, il futuro contro la pretesa esclusiva del presente e la natura dell’uomo contro la sua manipolazione".
La matematica del creato "Il dato che la materia porta in sè una struttura matematica, è piena di spirito, è il fondamento sul quale poggiano le moderne scienze della natura". Il Papa è tornato sul rapporto fra scienza e fede parlando di Galileo Galilei e degli altri uomini di scienza. "Solo perché la materia è strutturata in modo intelligente - ha detto Ratzinger nel tradizionale discorso rivolto ai membri della Curia vaticana - il nostro spirito è in grado di interpretarla e di attivamente rimodellarla. Il fatto che questa struttura intelligente proviene dallo stesso Spirito creatore che ha donato lo spirito anche a noi, comporta insieme un compito e una responsabilità". Per questo, ha aggiunto il Papa, "nella fede circa la creazione sta il fondamento ultimo della nostra responsabilità verso la terra".
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