Domenica XXVIII anno A
Ammiriamo la generosità di Dio nell’invito al banchetto della Messa di ogni Domenica, fornendoci anche l’abito nuziale con il sacramento della Confessione
Già nella prima lettura la Parola di Dio ci ha parlato del progetto generosissimo di amore e di comunione di Dio per l’uomo attraverso l’immagine del banchetto. E’ un’immagine usata spesso nelle Scritture proprio per indicare la gioia nella comunione e nell’abbondanza dei doni di Dio.
La parabola di Gesù parla della risposta data all’invito di
Dio a partecipare al suo banchetto, per noi alla Messa almeno della Domenica per una abbondanza di felicità e di comunione.
E’ incredibile, ma vero! Dio ci propone tanti doni, tanta gioia anche nelle tribolazioni della vita, e noi spesso disprezziamo le sue offerte. Mostrando più interesse per altre cose. Ciascuno va al proprio campo, ai propri affari, invece di interessarsi del progetto di Dio, che è la cosa più bella di tutte. Ciascuno cerca la propria soddisfazione in cose secondarie, indegne del cuore dell’uomo. Il suo cuore invece è fatto per grandi cose e non si può limitare a interessi egoistici.
Ma il re della parabola cioè Dio non vuole rinunciare al suo progetto e manda i servi a invitare altre persone non del suo popolo cioè i pagani, che non erano previste inizialmente. Qui si vede che il rifiuto dei primi invitati ha come effetto l’estensione dell’invito a tutti gli uomini, anche ai più poveri, ai più diseredati. Questa è una prefigurazione della predicazione del Vangelo, dopo la morte e risurrezione di Gesù, ai pagani.
A questo punto Gesù ricorda che l’invito di Dio è generosissimo, noi non lo meritiamo affatto. Esso porta con sé anche il dono della grazia, che ci ricrea, ci rende degni di partecipare al banchetto, alla Messa. Ma la generosità divina ha bisogno della nostra collaborazione. Dio non può purificare una persona che rifiuta la grazia del perdono, che si compiace del male, che rimane indocile e ribelle. Ha bisogno della nostra apertura e docilità, per poter colmare il nostro cuore.
Chiediamo al Signore di aiutarci a indossare veramente l’abito nuziale della grazia. Lo dobbiamo avere per poter ricevere nel banchetto eucaristico della Messa la Comunione. La Chiesa ci ricorda che per le colpe veniali l'atto penitenziale all’inizio della Messa ce le toglie, ma per i peccati certamente gravi, certamente commessi, prima di fare la Comunione è necessario purificarci con il sacramento della Confessione. Per poter ricevere tutto l’amore del Signore, dobbiamo essere in grazia di Dio.
La Parola di Dio ci fa prendere coscienza di questa necessità, ammirando innanzitutto la generosità di Dio, il quale non soltanto c’invita, nonostante la nostra indegnità, al banchetto delle nozze eucaristiche del Figlio, ma ci fornisce anche l’abito nuziale con il sacramento della Confessione. Così non ci manca nulla. La Madre della divina misericordia ci faccia cogliere tutti i doni che il Signore ci dà in tutto l’arco della nostra esistenza.
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