Epifania

L’inizio dell’adesione dei popoli pagani alla fede in Cristo: la fede si rafforza donandola 
L’odierna solennità dell’Epifania celebra la manifestazione di Cristo ai Magi, evento a cui san Matteo, che riporta alla fine del suo Vangelo il mandato del Risorto dell’annuncio a tutti i popoli, dà molto risalto (Mt 2,1-12). Narra nel suo Vangelo che alcuni “Magi” – probabilmente dei capi religiosi persiani venuti a conoscenza  che Dio, rivelandosi persona, disse ad
Abramo e tutta la storia profetica ebraica – giunsero a Gerusalemme guidati da una “stella”, un fenomeno luminoso celeste da loro interpretato come segno della nascita di un nuovo re dei Giudei, luce delle genti. Nessuno in città sapeva nulla, anzi, il re in carica, Erode, rimase molto turbato dalla notizia e concepì, lui che aveva fatto uccidere tre figli per sospetto, il tragico disegno della “strage degli innocenti”, per eliminare il rivale appena nato. I Magi, invece, si affidarono alle Scritture, in particolare alla profezia di Michea secondo la quale il Messia sarebbe nato a Betlemme, la città di Davide e della promessa divina, situata a circa dieci chilometri a sud di Gerusalemme (Mic 5,1). Partiti in quella direzione, videro di nuovo la stella e, pieni di gioia, la seguirono finché si fermò sopra una capanna. Entrarono e trovarono il Bambino con Maria; si prostrarono davanti a Lui e, in omaggio alla sua dignità regale per illuminazione interiore dello Spirito, gli offrono oro, segno della regalità, incenso segno della divinità e mirra, anticipo profetico della passione e della sepoltura.
Perché nell’attualizzazione sacramentale del Natale è sempre così importante l’Epifania? Perché in esso cominciò a realizzarsi l’adesione dei popoli pagani alla fede nella presenza liberatrice del Dio che possiede un volto umano, che ci ha amato e ci ama sino alla fine, l’umanità nel suo insieme e ciascuno in particolare, secondo la promessa fatta da Dio ad Abramo, circa la quale riferisce il Libro della Genesi: “In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra” (Gn 12,3). Se dunque Maria, Giuseppe e i pastori di Betlemme rappresentano il popolo di Israele che ha accolto il Signore, i Magi sono invece le primizie delle genti, chiamate anch’esse a far parte della Chiesa, nuovo popolo di Dio, Nuova Alleanza cioè Nuova Storia di Amore di Dio con l’umanità, basata non più sull’omogeneità etnica, linguistica o culturale, ma solo sulla fede comune in Gesù, Figlio di Dio con un volto umano, unito ad ogni volto. L’Epifania di Cristo, perciò, è nello stesso tempo epifania della Chiesa, cioè manifestazione della sua vocazione e missione universale. In questo contesto ci uniamo agli amati fratelli delle Chiese Orientali che, seguendo  il Calendario Giuliano, celebreranno l’attualizzazione sacramentale del Natale.
Uno degli elementi di questa educazione evangelica è oggi la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Infanzia Missionaria. E’ la festa dei bambini cristiani che vivono con gioia il dono della fede natalizia e pregano perché la luce, la lieta notizia di Gesù, di Dio che si è fatto vicino come un bambino arrivi a tutti i bambini del mondo. I bambini della “Santa Infanzia”, presente in 110 Paesi, sono preziosi collaboratori del Vangelo e apostoli della solidarietà cristiana verso i più bisognosi. Come è importante per tutta la vita educare a coltivare nei piccoli lo spirito missionario, affinché nascano tra loro missionari o testimoni della tenerezza di Dio e annunciatori del suo amore che arriva fino al perdono. Ci rivolgiamo alla Vergine Maria, Stella dell’evangelizzazione: per sua intercessione possano i cristiani rafforzare la loro fede donandola.

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