La felicità promessa da Dio è annunciata in termini di giustizia
La seconda delle prime tre domeniche di Avvento è il tempo per preparare i nostri cuori al fine di poter accogliere il Salvatore, cioè il solo Giusto e il solo Giudice capace di riservare a ciascuno la sorte che merita non riconosciuta in questa vita
Nel tempo di Avvento la liturgia pone in risalto, in modo particolare, due figure: Giovanni il Battista per le prime tre settimane nell’orizzonte del ritorno glorioso di Lui Giudice e la Vergine Maria Immacolata per la quarta settimana per
preparare l’accoglienza natalizia di misericordia sacramentale nella confessione, nella comunione, nell’amore fraterno.
Oggi san Luca ci presenta Giovanni, e lo fa con caratteristiche diverse dagli altri Evangelisti. Tutti e quattro i Vangeli mettono all’inizio dell’attività di Gesù la figura di Giovanni Battista e lo presentano come il precursore per quella penitenza di riconoscersi peccatori bisognosi del Messia. Ma già nel concepimento e nella nascita Gesù e Giovanni sono messi in rapporto tra loro come nella liturgia di Avvento. Questo ci aiuta a comprendere che Giovanni, in quanto figlio eccezionale di Zaccaria ed Elisabetta, entrambi di famiglie sacerdotali, non solo è l’ultimo dei profeti, ma rappresenta anche l’intero sacerdozio dell’Antica Alleanza e perciò prepara gli uomini al culto spirituale della Nuova Alleanza, inaugurato da Gesù, il Dio con noi. Luca inoltre sfata ogni lettura mitica che spesso si fa dei Vangeli e colloca la vita del Battista, scrivendo: “Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore…sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa” (Lc 3, 1-2). All’interno di questo quadro storico si colloca il grande avvenimento del farsi storicamente presente di Dio, la nascita di Gesù, che i contemporanei non noteranno neppure. Ma per Dio i grandi della storia fanno da cornice ai piccoli nei quali si abbassa e si fa presente!
Giovanni Battista si definisce come la “voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (Lc 3,4), fate penitenza cioè scoprite alcune caratteristiche della salvezza di Dio annunciata, che si presentano come altrettanti punti di riferimento per guidarci nel cammino della nostra vita. Anzitutto, la felicità promessa da Dio è annunciata in termini giustizia indisgiungibile dalla misericordia. Le prime tre settimane di Avvento sono il tempo per preparare i nostri cuori al fine di poter accogliere il Salvatore che perdona, che pulisce cioè il solo Giusto e il solo Giudice capace di riservare a ciascuno la sorte che merita, forse diversa da come viene valutato. Spesso la nostra sete di rispetto, di giustizia, di equità, di riconoscimento del bene che facciamo non vedono all’orizzonte dei segni positivi. Quando verrà al compimento della storia, per ciascuno nel momento della morte, ci farà dono della sua vera giustizia e questa fonda una speranza affidabile. Viene a fecondare le nostre storie personali e collettive, le nostre speranze deluse e i nostri sterili auspici. E ci invita ad annunciare soprattutto a coloro che sono oppressi da prepotenze di questo mondo, come pure a quanti sono tristi per il ricordo di peccati anche perdonati nella confessione, che Dio non ricorda, come deve essere ogni perdono, e dice che è tentazione ricordare: Sì, Dio è giustizia, rende giusti chi si lascia perdonare ricorda Giovanni e questo rafforza la nostra speranza affidabile di fronte a tante ingiustizie, a tante ingratitudini e incomprensioni.
La salvezza di Dio attesa dal concepito nel grembo dell’Immacolata e nato a Betlemme, che risorto incontreremo nella confessione, nella comunione, nell’amore fraterno a Natale, ha ugualmente il sapore dell’amore che perdona, dalla rivelazione di un Padre che non guarda quante volte cadiamo, ma quante volte ci lasciamo perdonare riconoscendo i nostri peccati e ritentando giusti comportamenti, che nel Giubileo ci offre la possibilità per vivi e defunti di liberaci anche dalle conseguenze del male compiuto, come inizieremo con il Giubileo straordinario martedì festa dell’Immacolata. E ci diamo appuntamento per martedì.
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