Preghiera 63
5 dicembre 2015
Maria concepita senza peccato vuol mettere
in guardia l’umanità, nella modernità, dal Dragone, intenzionato a distruggere
il pianeta sul quale viviamo e bramoso di condurre l’umanità alla dannazione
eterna
Liturgia della solennità dell’Immacolata Concezione
della Beata Vergine MariaAll’inizio 187 - ImmacolataAlla Comunione 139 - Dell’aurora tu
sorgi più bellaAll’esposizione 193 – Inni e canti
La traccia Mariana ci porta in Francia, terra della rivoluzione borghese e benedetta da numerose apparizioni mariane: La Salette, nel 1846, Lourdes, nel 1858, Pellevoisin, nel 1876... Andiamo dunque in Francia e nello specifico a Parigi, in Rue du Bac, per le apparizioni occorse nel 1830 a Caterina Labouré, in seguito alle quali la santa fece coniare la famosissima “Medaglia Miracolosa” che è oggi diffusa in tutto il mondo, segno dell’amore e della fiducia nella Madonna nutriti da milioni di fedeli di ogni lingua, razza e nazione. Il beato Pio IX, devotissimo, proclamò dogma l’Immacolata Concezione.
Prima
di presentare i fatti, desidero premettere una nota relativa al significato delle
apparizioni di Rue du Bac – così vengono solitamente indicate – nell’economia
delle apparizioni mariane moderne. Intendo cioè riferirmi a quanto
detto da
Jean Guitton, grande intellettuale cattolico e Accademico di Francia, che
proprio nel suo studio sulla Medaglia Miracolosa ebbe a definire gli eventi di
Rue du Bac come l’inizio di un percorso di manifestazioni mariane sempre più
frequenti e intense nel mondo, esordio di un ciclo di apparizioni della Madonna
volte a mettere in guardia l’umanità dai piani di Satana, intenzionato a
distruggere il pianeta sul quale viviamo e bramoso di condurre l’umanità alla
dannazione eterna. Quanto queste diaboliche intenzioni si siano tradotte
in malvagi attacchi al mondo contemporaneo è sotto gli occhi di tutti,
soprattutto in questo periodo: le guerre, il terrorismo dell’attuale III guerra
mondiale, i conflitti, ma anche gli odi e i rancori domestici, senza parlare
poi della crisi della famiglia, della perdita dei valori, del dilagare
dell’aborto e dell’eutanasia... insomma, uno scenario drammatico in cui davvero
si scorge l’azione del Nemico, del Diavolo, scatenato come non mai.
Ecco:
Rue du Bac anticipa proprio questo attacco del Demonio al mondo, rivelando però che il mondo stesso è
sotto la protezione della Madonna, di Colei che schiaccia la testa al Serpente.
La Madonna è dunque venuta, da Rue du Bac in avanti, sulla terra, per mettere
in guardia gli uomini dal rischio che essi vanno correndo ed esortandoli a
ritornare a Dio. E quanto più si avvicina il culmine di questo attacco e lo
scatenamento della battaglia decisiva, tanto più la Madonna si premura di
apparire agli uomini e di far risuonare il suo materno invito alla conversione
e ad abbandonarci fiduciosi in Lei per poter, guidati da Lei a Cristo e quindi
al Padre nello Spirito Santo, vincere il Demonio partecipando di quella
vittoria, totale e definitiva, che Cristo già ha ottenuto con la sua Morte e Risurrezione.
Questa chiave di lettura spiegherebbe dunque non solo l’importanza di Rue du
Bac come inizio di questo provvidenziale disvelamento anticipato dei piani del
Diavolo, ma giustificherebbe altresì il moltiplicarsi delle apparizioni mariane
e dei messaggi della Madonna in questi ultimi tempi fino ad oggi.
Dicevamo
di Rue du Bac, dunque. Prima di entrare nel vivo delle apparizioni, desidero premettere alcune
notizie in merito allo strumento di cui la Madonna si è servita per trasmettere
il Suo messaggio. Anche in questo caso si tratta di una persona umile,
semplice, tutta capace di mettersi nelle mani della Madonna e, tramite essa,
lasciarsi usare a maggior gloria di Dio. Stiamo parlando di Zoe Labouré, poi
diventata Suor Caterina. Nata in Borgogna (Francia) il 2 maggio 1806, era la
nona di undici figli. La mamma Louise muore a 42 anni, quando Zoe ne ha solo
dieci. Rimasta orfana, la piccola sviluppa però una interna devozione mariana,
riconoscendo a poco a poco nella Madonna Colei che, persa ormai la madre
terrena, poteva davvero esserle Mamma Celeste. Appena la sorella maggiore
entra in convento a Parigi, nella congregazione delle Figlie della Carità,
Caterina – la indichiamo ormai con il nome, a tutti più familiare, che avrebbe
poi assunto da religiosa – si trova a dover badare ai fratelli più piccoli e ad
aiutare il papà, Pierre, nei lavori della fattoria. Nonostante la difficoltà di
questa vita fatta di lavoro e povertà, Caterina non fa mai mancare la preghiera
e in essa sviluppa il desiderio di seguire le orme della sorella maggiore.
Vinte le resistenze del padre, che preferirebbe poter contare sul suo aiuto per
badare alla casa, Caterina entra dunque nell’ordine delle Figlie della carità.
Diciamo
dunque una parola su questa realtà religiosa. La Compagnia delle Figlie della Carità fu fondata nel 1633 da
San Vincenzo de’ Paoli e, anche grazie all’aiuto di santa Luisa de Marillac, si
è poi diffusa in tutto il mondo, fedele alla propria vocazione missionaria e
allo spirito dei fondatori secondo i valori della umiltà, della carità e della
semplicità. Le apparizioni di Rue du Bac hanno senz’altro contribuito a far
conoscere ancor più nel mondo il carisma di questa famiglia religiosa che,
diffusasi capillarmente nei cinque continenti, è oggi presente in oltre 90
Paesi, compresi quelli più poveri, per un totale di circa 20.000 Figlie della
Carità. Nel 1830 Caterina entra dunque nel convento delle Figlie della Carità
di Parigi, in Rue du Bac, presso il quale svolgerà il proprio noviziato. Sarà
un periodo ricchissimo di grazie celesti, poiché già il 6 giugno 1830, non
molto tempo dopo il suo ingresso, Gesù le appare durante la Santa Messa, come
un Re Crocifisso, privo di ogni ornamento, dando inizio a una presenza divina
che, per la sua frequenza, diventerà per Caterina davvero familiare, poiché
durante l’anno di noviziato ella potrà vedere Gesù ogni volta che entrerà nella
cappella.
Proprio
in quell’anno di noviziato si svolgeranno le apparizioni che porteranno Caterina a far coniare, secondo
le indicazioni della Madonna, la Medaglia Miracolosa, apparizioni di cui
parleremo in dettaglio tra poco. Su questi prodigiosi eventi la veggente
conserverà sempre il massimo riserbo, non rivelando ad alcuno, in obbedienza al
proprio direttore spirituale, le grazie delle quali il Cielo l’aveva favorita
nel corso della sua vita. Frattanto venivano distribuite oltre un milione di
medaglie miracolose, contribuendo a un notevole rafforzamento della devozione
mariana, anche in virtù di eclatanti conversioni e prodigiose guarigioni. Le
apparizioni ricevono il riconoscimento da parte dell’arcivescovo di Parigi, nel
1836. Soltanto dopo la morte di Caterina Labouré le sue consorelle seppero che
era stata lei a vedere la Madonna e a ricevere l’incarico di diffondere la
devozione alla Medaglia Miracolosa. Dopo una vita di silenzio e umiltà,
trascorsa in lunghi anni di servizio ai poveri di un ospizio della zona est di
Parigi, Caterina muore il 31 dicembre 1876. Il corpo della veggente viene
tumulato nella cripta posta sotto la chiesa del convento di Rue du Bac. Quando
è stato riesumato, nel 1933, lo si è trovato incorrotto. Le sue spoglie sono
oggi esposte nelle stessa cappella dove Caterina ebbe le apparizioni della
Madonna, non lontano dall’urna che contiene il cuore del fondatore della
congregazione, San Vincenzo de Paoli. Io ho celebrato la Messa. Caterina
Labouré è stata beatificata da Pio XI nel 1933 e canonizzata da Pio XII nel
1947. Al momento della sua morte, nel 1876, si contavano nel mondo oltre un
miliardo di Medaglie Miracolose distribuite tra i fedeli.
Preghiera e catechesi
225 1. Madre santa, il Creatore
da ogni macchia ti serbò. Sei tutta bella nel tuo splendore: Immacolata, noi ti
acclamiam! R) Ave, ave, ave, Maria!
Veniamo
dunque alle apparizioni che sono accadute nel 1830. Abbiamo già avuto modo di dire come l’intero anno
del noviziato sia segnato da eventi prodigiosi: durante la preghiera in
cappella Caterina ha per ben tre volte la manifestazione del cuore di San
Vincenzo de’ Paoli, il fondatore delle Figlie della carità, che le appare
dapprima bianco, poi rosso e infine nero, alternando così i colori della pace,
del fuoco e delle tenebre che avrebbero colpito la Francia. Questo è un
particolare di non poco conto, che permette di ribadire come le numerose
apparizioni mariane in Francia, che abbiamo poco prima ricordato, siano senz’altro
una benedizione per quella terra, ma anche segno del grande bisogno di
protezione celeste per quel Paese segnato dalla rivoluzione e oggi dal
terrorismo. Altre apparizioni, come già abbiamo ricordato, riguardano
direttamente Gesù, che Caterina poteva vedere nella Eucaristia, aldilà delle
specie del pane, tanto da poter affermare: “Ho visto Nostro Signore nel
Santissimo Sacramento, durante tutto il tempo del mio seminario, tranne a volte
durante le quali dubitavo”. Significativa questa ultima affermazione, come a
dire che oltre a essere un dono del Cielo queste manifestazioni necessitavano
della sincera e robusta fede nella reale presenza di Gesù nell’Eucaristia per
poter avere luogo... Avessimo una fede simile anche noi ogni volta che ci
avviciniamo all’Eucaristia, che nel secondo martedì partecipiamo all’adorazione
allora sì che potremmo riconoscere nel pane consacrato Gesù Cristo realmente
presente qui davanti a noi per la liberazione, la guarigione, la consolazione!
La
prima delle apparizioni che porteranno alla devozione della Medaglia Miracolosa avviene nella notte tra il 18 e
il 19 luglio 1830, allorché un angelo guida Caterina nella chiesa del
noviziato, dove le appare la Madonna. È bellissimo poter seguire direttamente
il racconto che di questa prima apparizione fece Caterina stessa, redigendone
un resoconto nel 1834: «Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: “Suor
Labouré! Suor Labouré!” Svegliatami, guardo dalla parte da dove proveniva la
voce, che era dal lato del passaggio del letto. Tiro la tenda e vedo un bambino
vestito di bianco, dai quattro ai cinque anni, l’angelo custode il quale mi
dice: “Venite in cappella, la Santa Vergine vi aspetta”. Immediatamente mi
viene da pensare: mi sentiranno!” Ma quel fanciullo mi risponde: “State tranquilla:
sono le undici e mezzo e tutti dormono profondamente. Venite che vi aspetto”.
Mi affrettai a vestirmi e seguii il bambino che era restato in piedi senza
spingersi oltre la spalliera del letto. Il fanciullo mi seguì - o meglio,
io seguii lui dovunque passava - tenendosi sempre alla mia sinistra. I lumi
erano accesi dappertutto dove noi passavamo, il che mi sorprendeva molto.
Rimasi però assai più meravigliata all'ingresso della cappella, quando la porta
si aprì, appena il bambino l'ebbe toccata con la punta di un dito. La
meraviglia poi fu ancora più completa quando vidi tutte le candele e tutte le
torce accese, come alla Messa di mezzanotte. Però non vedevo ancora la Madonna.
Il bambino mi condusse nel presbiterio, accanto alla poltrona del Signor
Direttore, dove io mi posi in ginocchio, mentre il bambino rimase tutto il
tempo in piedi. Poiché mi sembrava che passasse molto tempo, ogni tanto
guardavo per timore che le suore vegliatrici passassero dalla tribuna».
«Finalmente
giunse il momento. Il fanciullino mi avvertì, dicendomi: “Ecco la Santa Vergine, eccola là”. Sentii un
rumore, come il fruscio di vesti di seta, venire dalla parte della tribuna,
presso il quadro di San Giuseppe, e vidi la Santa Vergine che venne a posarsi
sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo. Era la Santa Vergine, ma a me
sembrava Sant'Anna, solo il volto non era lo stesso. Io non ero certa se si
trattasse della Madonna, ma il bambino mi disse “Ecco la Madonna!”. Dire ciò
che provai in quel momento e ciò che succedeva in me, mi sarebbe impossibile.
Mi sembrava di non riconoscere la Santa Vergine. Fu in quel momento che quel
bambino mi parlò, ma non più con voce da bambino, ma come un uomo… Io,
guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un salto verso di Lei, ed inginocchiatami
sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia della Santa Vergine.
Quello fu il momento più dolce della mia vita. Dire tutto ciò che provai mi
sarebbe impossibile. La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio
direttore e parecchie cose che non debbo dire. Mi insegnò il modo di regolarmi
nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi dell'altare, mi disse di
andarmi a gettare ai piedi dell'altare ad espandervi il mio cuore, aggiungendo
che là avrei ricevuto tutti i conforti di cui ho bisogno. (All’altare c’è Gesù
e la Madonna rimanda sempre a Suo Figlio) La Madonna mi disse: “Figlia mia, il
Buon Dio vuole incaricarvi di una missione. Essa sarà per voi fonte di molte
pene, ma le supererete pensando che sono per la gloria del Buon Dio. Avrete la
grazia; dite tutto quanto in voi succede, con semplicità e confidenza. Vedrete
certe cose, sarete ispirata nelle vostre preghiere; riferitele a chi è
incaricato di guidarvi”».
Senza
voler rompere questa atmosfera d’incanto che si crea seguendo il racconto direttamente dalle voce di
Santa Caterina, vorrei sottolineare quanto sia bella l’estrema confidenza che
lega la veggente alla Madonna: appena ella vede la Vergine, ecco che si butta
alle sue ginocchia, con affetto e tenerezza verso quella Madre che così spesso
era stata l’unico sostegno di lei, che era rimasta orfana di madre a soli dieci
anni, come abbiamo visto. Proseguiamo ora con il resoconto di Caterina…. «Io
allora chiesi alla Santa Vergine la spiegazione delle cose che mi erano state
mostrate (Caterina si riferisce ad alcune visioni avute precedentemente). E la
Madonna rispose: “I tempi sono cattivi. Gravi sciagure stanno per abbattersi
sulla Francia. Il trono sarà rovesciato. Tutto il mondo sarà sconvolto da
disgrazie d'ogni specie (la Santa Vergine, dicendo questo aveva l'aspetto molto
addolorato). Ma venite ai piedi di questo altare. Qui le grazie saranno sparse
sopra tutte le persone che le chiederanno con fiducia e fervore: grandi e
piccoli. Figlia mia, io mi compiaccio di spandere le mie grazie sulla Comunità.
Io l'amo molto, ma provo pena. Ci sono degli abusi: la regola non è osservata.
Vi è una grande rilassatezza nelle due comunità. Dillo a colui che è incaricato
di voi, benché non sia ancora superiore. Egli fra qualche tempo sarà incaricato
in modo speciale della Comunità. Egli deve fare tutto il possibile per
rimettere la regola in vigore, diteglielo da parte mia. Che egli vegli sulle
cattive letture, sulla perdita di tempo e sulle visite. Quando la regola sarà
rimessa in vigore, vi sarà una Comunità che verrà ad unirsi alla vostra.
Sopraggiungeranno grandi mali. Il pericolo sarà grande. Ma non temete, la
protezione di Dio è sempre là in una maniera particolare e San Vincenzo
proteggerà la Comunità. Io stessa sarò con voi, ho sempre vegliato su di voi.
Vi accorderò molte grazie. Arriverà un momento in cui il pericolo sarà grande e
tutto sembrerà perduto, ma io sarò con voi. Abbiate fiducia. Avrete prove
evidenti della mia visita e della protezione di Dio e di quella di San Vincenzo
sulle due Comunità”.
“Ma
non sarà lo stesso per le altre comunità. Ci saranno vittime (dicendo questo la Santa Vergine aveva le lacrime
agli occhi). Ci saranno vittime nel clero di Parigi: l’Arcivescovo morirà (di
nuovo la Madonna versò lacrime). Figlia mia, la Croce sarà disprezzata…
Scorrerà il sangue. Apriranno di nuovo il costato di Nostro Signore… (Qui la
Santa Vergine non poteva più parlare, un gran dolore le era dipinto sul volto).
Figlia Mia …il mondo intero sarà nell'afflizione”. Quanto tempo restai con la
Madonna, non saprei dirlo. Tutto quello che so è che se ne andò scomparendo
come un ombra che svanisce, io mi accorsi solo di qualcosa che si spegneva, e
poi solo un’ombra che si dirigeva verso la tribuna, dalla parte da cui era venuta.
Alzatami dai gradini dell'altare, mi accorsi del bambino, là dove l'avevo
lasciato, il quale mi disse ‘Se ne è andata!’. Rifacemmo la stessa strada,
trovando sempre tutti i lumi accesi e avendo quel bambino sempre alla mia
sinistra. Credo che quel bambino fosse il mio angelo custode, resosi
visibile per farmi vedere la Santa Vergine, perché io infatti l'avevo molto
pregato di ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco e portava con sé una
luce miracolosa, ossia era sfolgorante di luce, dell'età dai quattro ai cinque
anni. Tornata a letto, sentii suonare le due e non ripresi più sonno.»
Questa
prima apparizione è molto intensa. Da una parte, le parole della Madonna costituiscono un forte richiamo
allo spirito e al carisma originari delle Figlie della carità per l’intera
comunità di Caterina; dall’altra, si adombrano gravi sciagure sul futuro della
Francia: nel luglio 1830 ha effettivamente luogo la rivoluzione di luglio che
porta all’abdicazione di re Carlo X, costretto a fuggire in Inghilterra. Trascorsi
alcuni anni all’insegna di rivendicazioni costituzionali avanzate dall’alta
borghesia, si giungerà alle rivoluzioni del 1848 che insanguineranno l’Europa
intera, fino alla proclamazione della Seconda Repubblica Francese che, dopo
appena quattro anni, lascerà però spazio al Secondo Impero di Napoleone III
(1852) che inaugurerà una politica dittatoriale e pesantemente lesiva della
libertà religiosa e dei valori della fede cristiana. Questo per dire come il
volto della battaglia che oppone Cristo al Demonio assuma i contorni, assai
concreti, delle vicende storiche della Francia e della Europa di quel periodo.
2. Tanto pura, Vergine sei che
il Signor discese in te. Formasti il cuore al re dei re: Madre di Dio, noi ti
acclamiam! R) Ave…
Nel settembre 1830 ha
luogo la seconda apparizione e infine la terza, la più importante, il 27
novembre 1830. È questa la data che viene assunta come ricorrenza della memoria
di tale ciclo di apparizioni.
Suor
Caterina si trova in meditazione, nella cappella, quando le appare dunque la Madonna, che la veggente stessa
descrive così: «Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco
aurora... Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli
spartiti e una specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di
larghezza, leggermente appoggiato sui capelli. Il viso era abbastanza scoperto;
i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io
non ne vidi che una metà. (In seguito Caterina dirà di aver visto anche un serpente
di colore verdastro e chiazzato di giallo, sotto i piedi della Vergine, simbolo
di quella inimicizia originaria di cui parla la Genesi, al cap. 3, laddove si
dice della Donna che schiaccia la testa del serpente che le insidia il
calcagno: proprio questa immagine si ripropone agli occhi di Caterina Labourè,
che prosegue nella descrizione della Vergine Maria…). Le sue mani, elevate
all'altezza della cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più
piccolo che rappresentava l'universo. Ella aveva gli occhi rivolti al cielo e
il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a Nostro Signore.
Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre
preziose, le une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole,
le quali gettavano dei raggi gli uni più belli degli altri, questi raggi
partivano dalle pietre preziose; le più grosse mandavano raggi più grandi, e le
più piccole raggi meno grandi, sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore,
e io non vedevo più i suoi piedi... Alcune pietre preziose non mandavano raggi…
“Queste pietre che restano in ombra rappresentano le grazie che ci si dimentica
di chiedermi’ mi disse la Vergine».
«Mentre
io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di me e intesi una voce che mi
disse queste parole “Questo globo che vedete rappresenta tutto il mondo, in
particolare la Francia ed ogni singola persona”... E la Vergine Santissima
aggiunse ”Sono il simbolo delle grazie che io spargo sulle persone che me le
domandano”. In quel momento… ecco formarsi intorno alla Santissima Vergine un
quadro piuttosto ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano
destra alla sinistra di Maria, si leggevano queste parole scritte a lettere
d'oro “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”.
Allora si fece sentire una voce che mi disse: “Fate coniare una medaglia su
questo modello. Tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie,
specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone
che la porteranno con fiducia”. All'istante mi parve che il quadro si voltasse
e io vidi il rovescio della Medaglia. Vi era la lettera M (che sta per Maria,
NdR) sormontata da una croce senza crocifisso che aveva come base la lettera I
(che sta per “Iesus”) . Più sotto poi vi erano due cuori, uno circondato da
spine, l'altro trapassato da una spada. Dodici stelle infine circondavano il
tutto. Poi tutto scomparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono rimasta ripiena
non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione».
3. Gran prodigio Dio creò
quando tu dicesti “Sì”. Il divin Verbo donasti a noi: Vergine e Madre, noi ti
acclamiam! R) Ave…
Nel
dicembre 1830 ha luogo la quarta e ultima apparizione. Caterina si trova ancora nella cappella, durante la
preghiera, e, dopo aver sentito un fruscio familiare, ecco apparire la Vergine
Maria, ancora una volta nell’ambito della immagine della Medaglia Miracolosa
già vista il 27 novembre precedente. Indicando i raggi che escono dalle sue
mani, la Madonna dice alla veggente: «Questi raggi sono il simbolo delle
grazie che la Santa Vergine ottiene per le persone che gliele chiedono… Non mi
vedrai più». Si chiudono così le apparizioni a Caterina, la quale riferisce l’accaduto
al proprio confessore, il Padre Aladel, che però intima alla religiosa di non
pensare a queste cose. La reazione negativa è simile alla chiusura che,
inizialmente, manifestano pure i suoi superiori dinnanzi alla richiesta di far
coniare la Medaglia Miracolosa. Soltanto due anni dopo, grazie
all’autorizzazione dell’arcivescovo di Parigi, mons. De Quelen, si procede a
coniare i primi 1.500 esemplari della medaglia. È il 30 giugno 1832. Le grazie
ottenute sono fin da subito così numerose - soprattutto tra i malati di
colera in seguito all’epidemia che ha colpito Parigi dal febbraio 1832 - che
immediatamente si indica la Medaglia come “Miracolosa” e come tale la
conosciamo ancora noi oggi.
Nel
1836 viene soddisfatta un’altra richiesta avanzata dalla Madonna nel corso
delle apparizioni, tramite la fondazione dell’Associazione delle
Figlie di Maria Immacolata. Sarà questo il segno della venuta di Maria tra gli
uomini, cioè saranno proprio le Figlie di Maria Immacolata quella “traccia” del
cammino di Maria che tante volte, cari amici, abbiamo visto esser costituita da
un santuario o un edificio sacro posto a memoria del celeste evento. Questa
volta però l’edificio sacro già sussiste, ed è la cappella del convento, in Rue
du Bac, a Parigi, che ancora oggi si può visitare. Ecco perché, mi sembra di
poter dire, la Madonna sceglie una traccia viva, affidando la memoria
dell’accaduta a un’associazione religiosa specificamente fondata su sua
indicazione. Tra le conversioni che vennero miracolosamente operare in virtù di
questa medaglia miracolosa, non possiamo non citare quella dell’ebreo Alphonse
de Ratisbonne (1812-1884), avvocato e banchiere.
Questi
sono dunque i fatti, cari amici. Senz’altro molti di voi avranno con sé, anche
in questo momento, una medaglia miracolosa (nella foto in alto).
Prendetela in mano e guardatela con attenzione oppure sul primo foglio tra le
mani. Anzitutto campeggia in essa la scritta “O Maria concepita senza
peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi”. Questa scritta ha il valore di
una profezia, se volete riferirla al fatto che nel 1858 la Madonna si
presenterà a Bernadette proprio come “Immacolata Concezione”; parimenti, non si
può non ricordare che appena quattro anni prima delle apparizioni di Lourdes,
l’8 dicembre 1854, Pio IX aveva proclamato il dogma della Concezione senza
peccato, riconoscendo come Maria, per una singolarissima grazia, avesse
ottenuto il privilegio, i vista di essere strumento della Incarnazione di Dio,
di essere senza peccato fin dal suo concepimento. Maria è senza peccato
originale cioè concepita senza la tendenza al male perché così può degnamente
ricevere il Figlio di Dio e accogliere nel suo grembo il Verbo, il Cristo. Ma
proprio in virtù di questa sua immacolatezza Maria è chiamata ad assumere un
ruolo di primo piano nella lotta contro il demonio, un ruolo di liberazione,
guarigione, consolazione. In quanto Immacolato, il cuore della Madonna non è
lambito in alcun modo dal veleno del Serpente antico, cioè dalla seduzione del
peccato con la quale il diavolo cerca di distruggere l’amicizia che lega
un’anima a Dio Padre.
Questo
ruolo di Maria è proprio evidenziato dal fatto che la Madonna si erga in piedi su un emisfero circondato dalle
spire del serpente. Perché Maria è in piedi sul mondo? Perché Lei è la Regina,
chiamata a vincere, nel nome di Suo Figlio Gesù, le potenze delle Tenebre,
divenendo così Corredentrice, secondo quanto in particolare la Vergine ha
rivelato a Ida Peerdeman nelle apparizioni della “Signora di tutti i popoli”
avvenute ad Amsterdam dal 1945 al 1959. Se osservate le braccia aperte
della Vergine e i raggi che fuoriescono dalle mani della Madonna questa idea si
fa ancora più chiara: la Madonna vince il demonio elargendo le grazie che Ella
ottiene da Dio, intercedendo presso il Padre in favore di quanti a Lei
ricorrono con fiducia e devozione. Il demonio viene sconfitto nel cuore di ogni
uomo attraverso la scelta, individuale e responsabile, che avviene nel profondo
dell’animo di ogni persona. Come a dire: Gesù ha già sconfitto il diavolo, una
volta per sempre, ma ognuno di noi è chiamato, cari amici, a fare sua questa
vittoria, e ciò è possibile in virtù delle grazie che Maria stessa ci ottiene,
quale Celeste Mediatrice presso il Padre. Guardate ora il retro della medaglia.
La croce, appoggiata sulla “I” di “Iesus”, sormonta la “M” di “Maria”. É come
il riassunto di quanto presentato sull’altra faccia della medaglia, se così
possiamo dire. La croce è infatti il simbolo della vittoria di Cristo sul
peccato, sulla morte e quindi sul demonio, a causa del quale la morte è entrata
nel mondo, come ricorda la Sacra Scrittura. La Croce è la via per vincere il
diavolo, il peccato e la morte, dunque, e questa croce “poggia” su Gesù perché
sulla sua morte e resurrezione si fonda la possibilità, per ognuno di noi, di
partecipare della sua vittoria e guadagnare la Gloria del Cielo. Ma questa
vittoria di Gesù nella croce a sua volta “poggia” sulla “M” di Maria, come a
dire che la Madonna è lo strumento di cui Gesù si serve per realizzare la sua
vittoria.
E
non posso non ricordare in proposito quanto dice il Montfort nel suo bellissimo “Trattato della vera devozione
a Maria”: come Gesù è venuto al mondo la prima volta attraverso Maria, così
Egli deve tornarvi la seconda ancora per mezzo della Madonna. È proprio così
dunque: Maria prepara la strada per il ritorno di Cristo. Ecco perché la
Madonna è così presente in questi ultimi tempi, per guidare l’umanità confusa e
sofferente – e ognuno di noi, cari amici – ad affrontare il tempo della prova
restando saldi nella fede. Dicevo che è una vittoria che si gioca nel cuore,
nell’intimo di ognuno. Perché di un combattimento spirituale si tratta. Ed ecco
dunque i due cuori attraverso i quali questa vittoria sul Male si è realizzata,
una volta per tutte, e può realizzarsi ogni giorno, per ogni uomo: il Cuore di
Gesù, circondato di spine che ricordano la corona che il Crocefisso ha amato
ricevere in nostro favore, e il Cuore di Maria, trapassato da quella spada che
il vecchio Simeone aveva predetto accogliendo la Vergine al tempio (Lc 2, 35),
simbolo di quei dolori che la Madonna ha saputo accogliere nel Suo Cuore in
favore di ognuno di noi, rispondendo in pieno abbandono e illimitato amore a
quell’incarico che Gesù le ha assegnato affidandole l’umanità intera, dalla Croce,
quand’Ella era ai suoi piedi, insieme a Giovanni (Gv 19, 25-27). Notate poi
come i due cuori siano circondati da dodici stelle, che richiamano le dodici
stelle che ornano il capo della Donna vestita di Sole di cui parla l’Apocalisse
al cap. 12, e che rappresentano i dodici apostoli, cioè la Chiesa, intendendo
che l’intera Chiesa di Dio è chiamata a seguire l’invito della Madonna,
associandosi alla missione salvifica di Cristo, unendo ogni fedele il proprio
cuore ai cuori di Gesù e di Maria.
Accogliamo
questa medaglia con fede, cari amici, e portiamola con noi, magari al collo, con una catenina che ci
ricordi il nostro non esser più schiavi del peccato e del demonio bensì l’esser
divenuti, con il Battesimo, schiavi d’amore di Gesù e di Maria. Affidiamoci
dunque alla preghiera, chiedendo la grazia di poter essere coraggiosi e
perseveranti nella nostra scelta per Gesù e per Maria, in ogni giorno della
nostra vita:
Preghiera
di san Giovanni Paolo II nella cappella di Ru du Bac
“O
Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”. É la
preghiera che tu o Maria hai ispirato a Santa Caterina Labouré, in questo
luogo, 150 anni fa e tale invocazione, incisa sulla Medaglia, è ora portata e
pronunciata da tanti fedeli in tutto il mondo! […] Tu sei benedetta tra tutte
le donne!
Vergine
Santa sei stata associata intimamente all'opera della nostra redenzione, unita
alla croce del Salvatore; il tuo cuore è stato trapassato, accanto al Suo Cuore
ed ora nella gloria del tuo Figlio, non cessi di intercedere per noi poveri
peccatori.
Vegli
sulla Chiesa di cui sei Madre, vegli su ciascuno dei tuoi figli. Ottieni da Dio
per noi, le grazie simboleggiate dai raggi di luce, che escono dalle tue mani
aperte, con la sola condizione che te le chiediamo che ci accostiamo a te con
la fiducia, il coraggio, la semplicità di un bambino. Così ci conduci
incessantemente verso il Tuo Divin Figlio.
4. Nelle otte, nei timori, in continue
avversità, della Chiesa Madre sei tu: Ausiliatrice, noi ti imnvochiam! R) Ave…
Venite processionalmente,
incominciando da quelli in fondo alla Chiesa…Letizia ci canterà tanto sulla
Madonna, a cominciare dal Tota pulchra…
(67) O Gesù ti adoro, ostia candida,
sotto un vel di pane, nutri l’anima, solo in te il mio cuore si abbandonerà.
Perché tutto è vano se contemplo Te.
Ora guardo l’Ostia che si cela a me.
Ardo dalla sete di vedere Te: quando questa carne si dissolverà, il tuo viso
luce, si disvelerà. Amen
Preghiamo.
Guarda, i Padre, chi è convenuto in questa preghiera di liberazione, guarigione,
consolazione con Maria e professa la sua fede in Gesù Cristo, presente in
questo Sacramento davanti a noi e ora ci benedice: fa che chi è convenuto
attinga da questa sorgente di ogni grazia, di ogni dono, benefici nel tempo e
frutti di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.
Amen
Dio sia benedetto…
Ed ora il sacramentale dell’acqua
benedetta ed esorcizzata
Preghiamo…
Prossimo incontro martedì 12 gennaio
224 Ce’ una terra silenziosa dove
ognuno vuol tornare…
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