Assunzione
Assunzione della Vergine Madre di Dio, Immacolata, alla vita veramente
vita dell’anima e del corpo, speranza e consolazione anche per ciascuno di noi
Nel cuore del mese di agosto, dell’estate, la Chiesa in
Oriente e in Occidente celebra la solennità dell’Assunzione della Vergine Madre
di Dio, Immacolata, alla vita veramente vita dell’anima e del corpo, anticipo,
speranza, consolazione
per ciascuno di
noi. In aprile abbiamo celebrato la pasqua di Gesù la sua risurrezione avvenuta
in quella prima Domenica con i fatti del sepolcro vuoto e delle apparizioni di
cui gli Apostoli sono testimoni. Sono fatti che mi assicurano che c’è un al di
là del mio corpo. E proprio perché fatti si chiama risurrezione, fondamento
della mia, della nostra fede nella risurrezione. Della Madre di Dio l’unico fatto è l’assenza del corpo e fin
dagli inizi la Chiesa della dormizione. E’ morta e poi viva anche con il suo
corpo o è giunta alla pienezza della
vita veramente vita dell’anima e del corpo anche senza morire? Il dogma, cioè
la verità di fede proclamato il 1 novembre durante l’Anno Santo del 1950 dal
venerabile Pio XII ha lasciato liberi se attraverso la morte o senza morire. Io
ritengo come Gesù attraverso la morte ma senza la corruzione del sepolcro. La
celebrazione di questo mistero dell’Assunzione che ci dà la certezza del futuro
non solo dell’anima ma anche del corpo affonda le sue radici nella fede e nel
culto dei primi secoli della Chiesa, per quella profonda devozione verso la
Madre di Dio che, sempre sotto l’azione dello Spirito Santo ha fatto
comprendere i testi biblici, è andata sviluppandosi progressivamente nella
comunità cristiana.
Già dalla fine del IV secolo e l’inizio del V, abbiamo
testimonianze di vari autori che affermano come Maria sia nella gloria di Dio
con tutta se stessa, anima e corpo, ma
è nel VI secolo che a Gerusalemme, la festa della Madre
di Dio, la Theotòkos, consolidatasi con
il Concilio di Efeso del 431, cambiò volto e divenne festa della dormizione,
del passaggio, del transito, dell’Assunzione di Maria (di Gesù perché si rifà
ai fatti di quella prima Domenica, sepolcro vuoto e apparizioni, si dice
risurrezione), divenne cioè la celebrazione del momento in cui Maria uscì dalla
scena di questo mondo, fuori quindi come
Gesù risorto dalla spazio e dal tempo, glorificata in anima e corpo in cielo
cioè nella zona di Dio, facendosi presente nello spazio e nel tempo o
sacramentalmente o apparendo.
Per capire l’Assunzione dobbiamo guardare alla Pasqua di
Gesù, il grande Mistero che risponde alla domanda c’è un al di là anche del
nostro corpo, che segna con la risurrezione e ascensione di Gesù alla gloria
del Padre attraverso l’amore della passione, della morte. Maria che ha generato
il Figlio di Dio nel volto umano, avviando come Nuova Eva il progetto
definitivo del Nuovo Adamo, è quindi la creatura più inserita in questo mistero, redenta fin dal primo
istante della sua vita, associata in modo del tutto particolare alla
passione del suo Figlio. L’Assunzione al
Cielo di Maria è pertanto il mistero della Pasqua di Cristo pienamente
realizzato in Lei. Ella è intimamente unita al suo Figlio risorto, vincitore
del peccato e della morte, pienamente conformata a Lui,Immacolata e Assunta. Ma
l’Assunzione è una realtà che tocca ciascuno di noi, perché ci indica, come
speranza e consolazione, l’al di là del nostro corpo, quello dell’umanità e
della storia. In Maria, infatti, contempliamo quella realtà di gloria a
cui è chiamato ciascuno di noi e tutta
la Chiesa.
Il brano del Vangelo di san Luca che leggiamo nella liturgia
di questa Solennità ci fa vedere il cammino che la Vergine di Nazareth ha
percorso per essere nella via veramente vita del cielo. E’ il racconto della
visita d i Maria ad Elisabetta (Lc 1,39-56), in cui la Madonna è proclamata
benedetta fra tutte le donne e beata perché ha creduto al compimento delle
parole che le sono state dette dal Signore. E nel canto danzato del
“Magnificat” che eleva con gioia a Dio traspare la sua fede profonda. Ella si
colloca tra i “poveri” e gli “umili”, che non fanno affidamento sulle proprie
forze, ma che si fidano di Dio, che fanno spazio alla sua azione capace di
operare cose grandi proprio nella debolezza. Se l’Assunzione ci apre al futuro
luminoso non solo dell’anima ma anche del corpo, ci invita anche con forza ad
affidarci di più a Dio, a seguire la Sua Parola, a ricercare e compiere la sua
volontà, ogni giorno: è questa la via che ci rende “beati” nel nostro
pellegrinaggio terreno e ci apre le porte del cielo.
Cari fratelli e sorelle, il Concilio Vaticano II afferma:
“Maria assunta in cielo, con la sua molteplice intercessione continua a
ottenerci le grazie della salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende
cura dei fratelli del Figlio ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e
affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata” (LG, 62). Invochiamo
la Vergine Santa, sia la stella che guida i nostri passi all’incontro con il
suo Figlio nel nostro cammino per giungere alla gloria del cielo in anima e
corpo.
Commenti
Posta un commento