Humanae Vitae
Siamo ormai prossimi al Sinodo straordinario sulla Evangelizzazione della
Famiglia, che si concluderà il 19 ottobre con la beatificazione di Paolo VI che
ha avuto il coraggio e la lungimiranza dell’Humanae Vitae.
E’ uscito uno dei migliori libri sul
tema, scritto dal dott. Enzo Puccetti, “I veleni della contraccezione”,
pubblicato dalle Edizioni Studio Domenicano. Frutto di tre anni di lavoro è un
libro di 400 pagine che può aiutare in questo momento. Zenit l’ha intervistato
e noi riteniamo pubblicarla:
Nel libro pubblicato dalla ESD lei racconta quanto accadde al
Concilio in merito all’utilizzo o meno delle pillole contraccettive. Può dirci
quale era il pensiero di Paolo VI in proposito?
Il Santo Padre aveva aperto la porta alla verità. In fin dei conti la
pillola aveva fatto la sua comparsa nelle farmacie americane e inglesi soltanto
nel 1957, la soppressione
ovulatoria che induceva, simulava tremendamente il
meccanismo fisiologico che si realizza durante l'allattamento, inoltre si
stavano accumulando studi teologici che consideravano lecita l'assunzione della
pillola a scopo terapeutico in varie circostanze. Il Papa voleva vederci
chiaro, per questo consentì la discussione in Concilio e favorì i lavori di una
commissione pontificia istituita nel 1963 da Papa Giovanni XXIII. Ad un certo
punto però ebbe chiaro che l'obiettivo di alcuni settori che spingevano per
aprire all’uso della pillola poteva ribaltare l'intera dottrina bimillenaria
sulla contraccezione cambiando il concetto di legge morale naturale, invertendo
la gerarchia dei beni del matrimonio, soggettivizzando la morale facendo della
coscienza umana l'organo supremo creatore della verità, cancellando il concetto
di tradizione come fonte magisteriale. La Chiesa che ne sarebbe uscita poteva
scivolare su un crinale pericoloso, avrebbe cessato di essere la Chiesa del
Signore, per essere sempre più la chiesa condizionata dai desideri egoistici
degli uomini, il rischio era di avere un nuovo vitello d'oro. Avvisato di
questo esiziale pericolo da un sacerdote gesuita espressamente giunto dagli
Stati Uniti verso cui tutti noi abbiamo un debito immenso, padre John Cuthbert
Ford, il Santo Padre comunicò ai padri conciliari che la questione della
pillola veniva sottratta dalla discussione conciliare, la avocò a sé,
considerando le conclusioni della commissione pontificia uno dei tanti
contributi messi a disposizione per la riflessione.
Quali erano invece le posizioni dei Padri Conciliari e come
intervenne Paolo VI per spiegare le ragioni del non utilizzo delle
pillole contraccettive?
Il cardinale Giuseppe Siri scrisse, personalizzando molto e probabilmente in
modo anche eccessivo, che al Concilio si stava assistendo ad uno scontro tra
Orazi e Curiazi. Un settore minoritario, ma molto bene organizzato che sarà
indicato come ‘Alleanza Europea’ riuscì ad avere una rappresentanza enorme
nelle commissioni conciliari, con ben tre dei quattro cardinali moderatori. Le
commissioni conciliari eranoi veri centri motore della redazione dei testi. A
ben vedere tutto l'attacco che Paolo VI subirà nella seconda parte del suo
pontificato ha a che fare con l'avere impedito il tentativo di trasformare il
Concilio in un'assemblea che avrebbe stravolto la dottrina. Le principali
argomentazioni sostenute per giustificare la contraccezione erano il primato e
la salvaguardia del bene dell'unione degli sposi minacciata da nuovi figli.
L’idea dei favorevoli alle pillole era che la nascita dei figli avrebbe
minacciato l’unità della coppia. Altra argomentazione per giustificare la
pillola era l'applicazione del principio di totalità agli atti umani, per cui
sarebbe stato sufficiente che la relazione coniugale si dimostrasse essere
aperta ai figli ma non ad ogni singolo atto coniugale. Inoltre si proponeva la
totale dissociazione tra qualità morale e atti della coscienza degli
sposi, come se la coscienza non avesse il bisogno e il dovere di essere
rettamente formata. Il Papa volle che si svolgesse un confronto, ma chiarì bene
che non vi era motivo sufficiente per potere modificare le norme già dettate da
Papa Pio XII. Purtroppo molti laici, religiosi, sacerdoti e persino vescovi
avevano imboccato la via che annunciava un cambiamento certo e imminente.
Quando Papa Paolo VI ribadì la dottrina nell'enciclica Humanae vitae fu per
loro una doccia gelata, un vero e proprio shock a cui solo in pochi reagirono
con umiltà e docilità. Molti, cedettero alla superbia, mettendo da subito in
piedi una contestazione più o meno aperta contro il Magistero del Papa ed
inaugurando quello che verrà indicato come il magistero parallelo dei teologi e
dei vescovi.
Sulla famiglia, sulla procreazione e sull’utilizzo dei
contraccettivi, Paolo VI scrisse e pubblicò l’Humanae Vitae.
Può spiegare le motivazioni che spinsero il Papa a pubblicare l’Enciclica?
Tutti auspicavano un pronunciamento del Papa, ma poiché vi erano coloro che
contestavano la dottrina costante della Chiesa sulla contraccezione, durante
l'attesa, si disse che la legge era dubbia e come tale non era obbligante. Il
silenzio del Papa finiva per facilitare questo giochino; ne era consapevole
padre Ford e ne era ben consapevole lo stesso Papa che comprendeva chiaramente
come il suo silenzio di fronte agli attacchi alla dottrina consentisse di
considerare la stessa dottrina non più certa, ma probabile e quindi non
obbligante, in ossequio alla norma che lex dubia non obligat. Fu così che Papa
Paolo VI ruppe gli indugi con l’Humanae vitae precisando l'inscindibilità dei
significati procreativo e unitivo dell'atto coniugale. Secondo Paolo VI, con le
pillole contraccettive si manifesta una intenzione contraria alla vita. Inoltre
si propone di escludere l'azione di Dio nella creazione della vita umana
interferendo con le Sue leggi, e si nega la conservazione del senso di mutuo e
vero amore dell'atto coniugale stesso.
Le reazioni all’Humanae Vitae
furono controverse. Alcuni raccontano che con alcune Conferenze Episcopali si
rischiò la rottura. Che può dirci in proposito?
Vi fu fedeltà ed infedeltà, esattamente come avviene oggi. In diversi
dissero che il documento del Papa non era infallibile e come tale criticabile e
quindi violabile. I vescovi italiani e quelli della conferenza episcopale
americana sostennero il Papa, mentre i documenti dei vescovi di Belgio, Olanda,
Austria, Germania, Canada erano contrari. Il
cardinale Christoph Schönborn qualche hanno fa ha chiesto
pubblicamente perdono per quanto fecero i suoi confratelli nell'episcopato
austriaco. Di recente il vescovo di Anversa Johan Bonny ha raccontato che Papa
Paolo VI ricevette il vescovo di Namur André-Marie Charue a cui espresse
nei modi più netti la propria insoddisfazione per la dichiarazione dei vescovi
belgi. Charue rispose al Papa che avrebbe firmato di nuovo quella dichiarazione
e poi, davanti al Papa, pianse.
Al di là delle critiche alcuni sostengono che l’Humane
Vitae fu una Enciclica profetica e che Montini fu coraggioso e
saggio. Lei cosa ne pensa?
L'enciclica fu fedele, drammatica, coraggiosa, profetica, semplice, di
carattere dottrinale e pastorale. La cancellazione della procreazione nell'atto
coniugale aveva come obiettivo quello di ridurre il sesso ad una mera attività
banalizzante, ad un gioco irresponsabile. Secondo il cardinale Carlo Caffarra
l’espulsione e banalizzazione della sessualità nei casi seri della vita, “è una
ideologica negazione della realtà dell'essere umano che nella sessualità ha una
privilegiata estensione esteriore della propria interiorità”. Come aveva
intuito il filosofo marxista Max Horkheimer, la contraccezione ha privato la
sessualità del peso esistenziale suo proprio. Le conseguenze di riduzione e
indebolimento della moralità le aveva già annunciate Papa Paolo VI. Se il sesso
è un gioco, perché impegnarsi tutta la vita con un solo compagno di giochi?
Perché limitarsi con il giogo matrimoniale? Perché non divorziare se si trova
un nuovo compagno che ci fa divertire di più? Gli effetti della diffusa
contraccezione non hanno impedito le gravidanze giovanili, ed hanno indebolito
i legami matrimoniali. Il sesso si è ridotto sempre più a merce di scambio per
fini egoistici. Inoltre la mentalità contraccettiva ha preparato il terreno
alla mentalità abortiva. San Giovanni Paolo II ha scritto nell’Evangelium vitae
che contraccezione e aborto sono il frutto di una medesima pianta. Abbiamo
molte prove di questo; in Francia soltanto il 3,1% delle donne sessualmente
attive in età fertile non usa la contraccezione, si vendono un milione e
duecentomila pillole del giorno dopo, ma la cifra degli aborti nel 2013 è
impressionante: 216.854. Negli Stati Uniti le donne del National Survey of
Family Growth che nel corso della vita hanno usato la contraccezione riportano
una percentuale di aborti doppia rispetto a quante non hanno mai usato contraccettivi. Se
nel 1968 si poteva essere miopi e confusi per non vedere quanto male avrebbe
fatto la contraccezione, oggi, a distanza di ben 46 anni dall'enciclica,
i cattivi risultati sono ben chiari. Quante persone che oggi conosciamo non
sarebbero mai nate se la Chiesa avesse ceduto alla contraccezione? E quanti
sacerdoti, religiose e religiosi in meno ci sarebbero? E poi, se la
nascita di bambini e delle bambine è un bene, perché una pillola che ne
impedisce la nascita e che interferisce nei processi naturali delle donne
dovrebbe essere un progresso?
Ha un ricordo personale su Paolo VI? Cosa pensa del fatto che verrà
beatificato?
Dei 15 anni di pontificato per ragioni anagrafiche ho
ricordi soltanto della seconda metà. Ricordo mia mamma rattristata per gli
attacchi che venivano rivolti alla persona del Papa in quegli anni in cui gli
animi erano esagitati per i fumi del '68. Paolo VI è stato il Papa della mia
infanzia, quello che vedevo sul teleschermo mentre in ginocchio ricevevo la
benedizione urbi et orbi nei giorni di Natale e Pasqua e che seguivo durante la
via crucis del venerdì santo. È il Papa che ho riscoperto da adulto come uomo
sofferente, in silenzio, tradito e abbandonato dagli amici di un tempo. Il
Papa che dalla Domenica delle Palme dell'inizio del pontificato, quando godeva
di un consenso che ricorda molto da vicino quello odierno di Papa Francesco,
rimanendo fedele e difendendo la fede, ha subito quasi senza rispondere il
martirio bianco della contestazione. Tutti noi dell'associazione "Vita
è" abbiamo accolto con grande gioia la notizia che Papa Paolo VI sarebbe
stato proclamato beato il prossimo 19 ottobre.
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