Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

La rinuncia di Benedetto XVI e le riforme di Papa Francesco

Papa Francesco fornisce ai vescovi “un modello di prossimità pastorale, di ricerca di una presenza pastorale che sia calorosa, che sia misericordiosa, che porti consolazione e che doni una nuova speranza”: questo il giudizio positivo del prefetto della Congregazione dei Vescovi. Legittimo anche l’apporto particolare di chi ne mette in luce i rischi, senza però sottacere le possibilità anche per il rimando sacramentale a Cristo del successore di  Pietro Il cardinale Marc  Ouellet , recentemente confermato da papa Francesco come Prefetto della   Congregazione dei Vescovi, è stato intervistato dalla Radio Vaticana, intervista riportata da  Zenit.org  del 27 Dicembre 2013. Il porporato canadese, uno dei teologi collaboratori di Ratzinger, De  Lubac  e  Balthasar   nella rivista  Communio ,  ha dichiarato che le dimissioni di papa Ratzinger “ hanno aperto   delle grandi possibilità ”. Si è trattato non solo di un “ Gesto veramente nuovo ” ma della

Un'importante intervista a Muller

Promuovere e difendere la fede per la salvezza dell’ uomo Su in “ la Lettura ”  –  Corriere della Sera – del 22 dicembre 2013 è pubblicata un’intervista a Gerhard Ludwig  Muller   di Gian Guido Vecchi dove descrive il suo compito: “ Il primo scopo della Congregazione è promuovere la fede per la salvezza dell’uomo, ma il secondo è difenderla…Alcuni interpretano  la  Evangelii Gaudium  come  se il Santo Padre volesse favorire una certa autonomia delle chiese locali, la tendenza a distanziarsi da Roma. Ma questo non è possibile. Il particolarismo, come il centralismo, è un’eresia.  Sarebbe il primo passo verso l’ autocefalia ”. In che senso, eminenza? “ La Chiesa  cattolica è composta di chiese locali ma è una . Non esistono chiese “nazionali”, siamo tutti figli di Dio. Il Concilio Vaticano II spiega in concreto il rapporto tra il Papa e i vescovi, tra il primato di Pietro e la collegialità. Il Pontefice romano e  i singoli vescovi  sono di diritto divino, istituiti da

Credere che a noi siano promesse la risurrezione e la vita eterna è una vera pretesa

Quando  la Chiesa  è davvero se stessa,  essa è sempre in movimento,  deve continuamente mettersi al servizio della missione, che ha ricevuto dal Signore. E per questo deve sempre di nuovo aprirsi alle preoccupazioni del mondo, del quale, appunto, essa stessa fa parte, dedicarsi senza riserve tali preoccupazioni, per continuare e rendere presente lo scambio    sacro che  ha preso inizio con l’Incarnazione. Nello sviluppo storico della Chiesa si manifesta, però, anche una tendenza contraria:  quella cioè di una Chiesa soddisfatta

Dopo quasi due anni di celebrazione ex-traordinaria e ordinaria

Immagine
Dopo quasi due anni di celebrazione sia extra-ordinaria e    sia ordinaria: due modi per aiutare umilmente Papa Francesco ad essere “nelle grandi decisioni, legato alla grande comunità della fede di tutti i tempi, alle interpretazioni vincolanti cresciute lungo il cammino pellegrinante della Chiesa”, organicamente e sistematicamente espresse nel Catechismo della Chiesa Cattolica e nel suo Compendio. Due esperienze concrete: quello espresso da due giornalisti innamorati  delle interpretazioni vincolanti cresciute lungo  il passato cammino pellegrinante della Chiesa: Alessandro Gnocchi – Mario  Palmaro  e quello espresso da una  testimonianza e riflessione teologica  in rapporto alla nuova evangelizzazione del cardinale  Christoph   Schonborn , arcivescovo di Vienna, rinnovamento nella continuità Clicca per info Il vescovo mi ha chiesto di esercitare il ministero in una Rettoria dove si celebra sia nella forma ex-traordinaria e sia nella forma ordinaria dell’unico rito alla lu

Il giudizio come luogo di esercizio della speranza continuità tra Benedetto VI e Papa Francesco

Il Giudizio    come luogo di apprendimento ed esercizio della speranza: continuità catechistica di Papa Francesco con l’enciclica  Spe  salvi  di Benedetto XVI Mi ha sempre impressionato l’attenzione di Benedetto XVI nel proporre come “luoghi” di apprendimento e di esercizio della speranza affidabile non solo la preghiera come scuola di speranza, l’agire e il soffrire come luoghi di apprendimento della speranza, ma il Giudizio come luogo di apprendimento e di esercizio della speranza : ” Nel grande Credo della Chiesa

Romano - cattolico, primato ed episcopato

Il Concilio convocato da Giovanni XXIII ha riportato al centro della pastorale e della ricerca teologica, e dopo i decenni seguiti al Vaticano I, quando l’attenzione si era fissata sul  romanus , sul primato,  ha di nuovo spostato fortemente l’attenzione sull’altro piatto della bilancia, cioè sul  catholicus , sull’episcopato,  con cui il  romanus , l’episcopato,  sta insieme in unità, tanto che l’uno svincolato dall’altro, e viceversa, non sarebbe più lo stesso. Papa Francesco si accinge a riforme per dare pastoralmente, teologicamente più    spazio all’episcopato, alla collegialità, alla cattolicità senza dissolvere la romanità, il primato con un nuovo modo di operare meno centralizzato 1.  LA DOTTRINA DELLA  CHIESA SU PRIMATO ED EPISCOPATO “Domandiamoci anzitutto: quale è la dottrina definita della Chiesa e quindi il dato certo che può e deve venir presupposto nel dialogo  intracattolico  come anche in quello con le diverse confessioni ? È  dottrina definita della Chiesa an

Preghiera 46

10 dicembre L’azione del Maligno contro    l’avvenimento di Cristo permane nella storia ma non più con la possibilità di vincere che ha avuto prima dell ’Incarnazione Salmo:  Ecco, viene il Signore, re della gloria. Omelia con la liturgia della quarta domenica di Avvento Non c’è concezione cristiana completa della vita dell’uomo e della storia se si dimentica un particolare fondamentale: l’opposizione continua del Maligno alla presenza e azione del Crocefisso Risorto nella e attraverso  la Chiesa  nel mondo, opposizione che permane fino al compimento della storia causando errori, sventure, negatività, malattie,  ma non più con la possibilità di vincere che ha avuto prima

La Chiesa non può rinchiudersi nel passato

Ogni momento storico porta con sé possibilità e pericoli per  la Chiesa , anche il momento odierno con Papa Francesco impegnato per forme specifiche di tradizioni democratiche della Chiesa offuscate: non è formale la sua continua richiesta di preghiera! E’ sciocco e ingenuo pensare che solo oggi  la Chiesa  potrebbe davvero realizzare nella maniera giusta il suo compito istituzionale con una struttura più sinodale; e non meno sciocco e ingenuo sarebbe pensare che  il momento presente di democratizzazione non avrebbe alcunché da dire alla Chiesa e che essa potrebbe tranquillamente