Testimoni
“Il tema proposto in questa Settimana (2010) per la meditazione e la preghiera è: l’esigenza di una testimonianza comune a Cristo. Il breve testo proposto come tema “Di questo voi siete testimoni” è da leggere nel contesto dell’intero capitolo 24 del Vangelo secondo Luca. Ricordiamo brevemente il contenuto di questo capitolo. Prima le donne si recano al sepolcro, vedono i segni della Risurrezione di Gesù e annunciano quanto hanno visto agli Apostoli e agli altri discepoli (v. 8); poi lo stesso Risorto appare ai discepoli di Emmaus lungo il cammino, appare a Simon Pietro e successivamente agli “Undici e agli altri che erano con loro” (v. 33). Egli apre la mente alla comprensione delle Scritture circa la sua Morte redentrice e la sua Risurrezione, affermando che “nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati” (v. 47). Ai discepoli che si trovano “riuniti” insieme e che sono stati testimoni della sua missione, il Signore Risorto promette il dono dello Spirito santo (v. 49), affinché insieme lo testimonino a tutti i popoli. Da tale imperativo – “Di tutto ciò”, di questo voi siete testimoni (Lc 24,48) -, che è stato il tema di questa Settimana per l’unità dei cristiani, nascono per noi due domande.
- La prima: cosa è “tutto ciò”?
- La seconda: come possiamo noi essere testimoni di “tutto ciò”?
Se vediamo il contesto del capitolo, “tutto ciò” vuol dire innanzitutto
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- “Tutto ciò” quindi è il mistero di Cristo, del Figlio di Dio fattosi uomo, morto per noi e risorto, vivo per sempre e così garanzia della nostra vita eterna.
Ma conoscendo Cristo – questo è il punto essenziale – conosciamo il volto di Dio. Cristo è soprattutto la rivelazione di Dio. In tutti i tempi, gli uomini percepiscono l’esistenza di Dio, un Dio unico, ma che è lontano e non si mostra.. In Cristo questo Dio si mostra, il Dio lontano diventa vicino. “Tutto ciò” è quindi, soprattutto col mistero di Cristo, Dio che si è fatto vicino a noi. Ciò implica un’altra dimensione: Cristo non è mai solo; Egli è venuto in mezzo a noi, è morto solo, ma è risorto per attirare tutti a sé. Cristo, come dice
Veniamo ora alla seconda domanda. Come possiamo noi essere testimoni di “tutto ciò”? Possiamo essere testimoni solo conoscendo Cristo e, conoscendo Cristo, anche conoscendo Dio. Ma conoscere Cristo implica certamente una dimensione intellettuale – imparare quanto conosciamo da Cristo – ma è sempre molto di più che un processo intellettuale: è un processo esistenziale, è un processo dell’apertura del mio io, della mia trasformazione dalla presenza e dalla forza di Cristo, e così è anche un processo di apertura a tutti gli altri che devono essere testimoni solo se Cristo lo conosciamo di prima mano e non solo da altri, dalla nostra propria vita, dal nostro incontro personale con Cristo. Incontrandolo realmente nella nostra vita di fede diventiamo testimoni e possiamo così contribuire alla novità del mondo, alla vita eterna. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci dà una indicazione anche per il contenuto di “tutto ciò”.
A livello ecumenico due fondamentali per l’unità tra cristiani sono il comune incontro con Cristo e nell’incertezza di questo periodo storico e di questa società offrire agli uomini la certezza della fede completa della Chiesa come il Compendio e il Catechismo della Chiesa Cattolica ce la presenta.
Ogni persona umana realizza se stessa solamente nell’incontro con Cristo: mente e desiderio di ogni io umano sono stati forgiati in funzione di Lui: per conoscere il Cristo abbiamo ricevuto il pensiero; per correre verso di Lui il desiderio, e la memoria per portarlo in noi., in tutto il nostro vissuto. Come la natura assunta serve al Verbo divino da vivo organo di salvezza, da via umana all’incontro con Dio cioè con
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