La persona del demonio

Satana, come essere personale e origine del male, è una verità di fede

“L’8 dicembre celebriamo una delle più belle feste della Beata Vergine Maria: la solennità della sua Immacolata Concezione. Ma che cosa significa che Maria è l’”Immacolata”? E che cosa dice a noi questo titolo? Anzitutto facciamo riferimento ai testi biblici della liturgia odierna, specialmente al grande “affresco” del capitolo terzo del Libero della Genesi e al racconto dell’Annunciazione del Vangelo di Luca. Dopo il peccato originale, Dio si rivolge al serpente, che rappresenta Satana, lo maledice e aggiunge una promessa: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, / tra la tua stirpe e la sua stirpe: / questa ti schiaccerà la testa / e tu le insidierai il calcagno” (Gn 3,15). E’ l’annuncio di una rivincita: Satana ai primordi della creazione sembra avere la meglio, ma verrà un figlio di donna che gli schiaccerà la testa. Così, mediante la stirpe della donna, Dio stesso vincerà. Quella donna è la Vergine Maria, dalla quale è nato Gesù Cristo che, con il suo sacrificio, ha sconfitto una volta per sempre l’antico tentatore. Per questo, in tanti dipinti o statue dell’Immacolata, Ella è rappresentata nell’atto di schiacciare un serpente sotto il suo piede.

L’evangelista Luca, ci mostra la Vergine Maria che riceve l’annuncio del Messaggero celeste (Lc 1,26 – 38). Ella appare come l’umile e autentica figlia d’Israele, vera Sion in cui Dio vuole porre la sua dimora. E’ il virgulto dal quale deve nascere il Messia, il Re giusto e misericordioso. Nella semplicità della casa di Nazaret vive il “resto” puro d’Israele, dal quale Dio vuole far rinascere il suo popolo, come un nuovo albero che stenderà i suoi rami nel mondo intero, offrendo a tutti gli uomini frutti buoni di salvezza. A differenza di Adamo ed Eva, Maria rimane obbediente alla volontà del Signore, con tutta se stessa pronuncia il suo “sì” e si mette a disposizione del disegno divino. E’ la nuova Eva, vera “madre di tutti i viventi”, di quanti cioè per la fede in Cristo ricevono la vita eterna” (Benedetto XVI, Angelus, 8 dicembre 2009).

Una delle domande fondamentali, accanto a chi sono? da dove vengo e dove vado? Cosa ci sarà dopo questa vita? C’è quella più difficile perché la presenza del male se Dio è amore? Non certo da Dio viene il male che storicamente c’è, perché da Lui viene solo il bene. E nemmeno dalla permissione di Dio come spesso con una serie di ragionamenti filosofici che distinguono nella volontà di Dio tra l’”approvare” e il “permettere”, concludendo che Dio permette il male senza approvarlo e, dunque, senza volerlo: è una argomentazione continuamente ripetuta ma non convincente. Biblicamente Dio è sommamente buono, è Amore e non può che volere il bene. Altra storicamente è l’origine del male. Anzi il male morale e fisico si è abbattuto sull’uomo e quindi sul cosmo provocando doglie come di un parto non già per effetto della sua disobbedienza, ma per effetto della volontà dell’uomo stesso dietro istigazione e l’influsso di Satana, potendo non soccombere. Il peccato si colloca non nella cornice di una generica lotta tra il bene e il male, ma nello scontro tra Dio e Satana, tra il regno di Dio e l’azione contraria a Cristo di Satana. Lo stato di spogliazione dei beni della grazia e dei doni soprannaturali, in cui l’uomo è caduto per influsso di Satana, è non un atto di ogni uomo ma uno stato di vero peccato cioè di vera avversione a Dio e di schiavitù sotto la potestà di Satana in cui veniamo concepiti, salvo l’Immacolata. Ogni conseguenza del peccato, alla quale tuttora ogni singolo uomo e l’umanità nel suo insieme (Caritas in veritate, n. 34) noi sottostiamo, è sempre esercizio del potere di Satana sopra il mondo e sopra di noi. Tale signoria si evidenzia non solo nei nostri peccati personali, ma anche appunto in tentazioni di ogni sorta, nei fatti sociali e nella costruzione della società, in persecuzioni, tribolazioni, influssi nocivi degli elementi infraumani, infortuni, malattie di ogni genere. Nell’infinita scala dei mali fisici, psichici, morali, che noi siamo, e a cui è sottoposto il mondo, si manifesta effettivamente l’influsso di Satana , il suo potere, la sua lotta incessante contro il Regno di Dio in Cristo attraverso la Chiesa con la Sua Parola e i suoi Sacramenti. L’uomo, in virtù della grazia e dei doni preternaturali, originariamente godeva dell’immunità di tutti questi mali. La stessa redenzione di Cristo ci ridona la grazia di figli nel Figlio, ma non ancora i doni preternaturali; ci reintegra nuovamente sin d’ora nelle file del Regno di Dio, ma non ci sottrae ancora alla lotta e al possibile e continuo influsso di Satana e dei suoi “satelliti”, pur rimanendo liberi e responsabili. Tale influsso si esercita ogni volta che ci colpisce un qualsiasi male, fisico o morale. La nostra lotta non è solo contro la carne e il sangue cioè il male che storicamente viene dal libero arbitrio di ogni uomo e dai limiti della natura, ma – ci ricorda san Paolo – anzitutto da Satana e dagli angeli ribelli, che operano anche attraverso anche attraverso le molestie, che la carne e il sangue ci infliggono. “Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico – Paolo VI, 15.11.1972 – chi si rifiuta di riconoscerlo esistente; ovvero chi ne fa un principio a se stante, non avente esso pure, come ogni creatura,origine da Dio; oppure lo spiega come una pseudo realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni…Il demonio è all’origine della prima disgrazia dell’umanità. E’ il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo essere oscuro e conturbante esiste davvero e con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana”. Nonostante la continua vittoria di Cristo su Satana, la sua opposizione dura ancora e si annida nell’incredulità dell’uomo: Satana non avrebbe più potere, è stato vinto da Cristo, se non trovasse connivenza nel cuore dell’uomo. Ecco perché nella preghiera insegnataci da Gesù: “Non abbandonarci nella tentazione…liberaci dal Male – Maligno”.

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