Umanesimo
L’inferno si apre già sulla terra quando l’uomo dimentica Dio
Purtroppo questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti.
I santi ci fanno riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l’umanesimo ateo e l’umanesimo cristiano; un’antitesi che attraversa tutta quanta la storia, ma che alla fine del secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo è giunta ad un punto cruciale, come grandi letterati e pensatori hanno percepito, e come gli avvenimenti hanno ampiamente dimostrato. Da una parte, ci sono filosofie e ideologie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire, che esaltano la liberà quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l’uomo in un dio, che fa dell’arbitrarietà il proprio sistema di comportamento. Dall’altra, abbiamo appunto i santi, che, praticando il vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell’uomo, creato a immagine e somiglianza divina” (Benedetto XVI, Angelus, 9 agosto 2009).
La nostra epoca è segnata prima dalla “dittatura del razionalismo” che negava Dio e oggi dalla “dittatura del relativismo”, del “nichilismo” inteso come esito estremo dell’esclusione di Dio dall’ orizzonte dell’uomo. I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte.
Ma purtroppo questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti: è il problema di Dio nel mondo e non di un dio qualsiasi, ma di quel Dio che possiede un volto umano e che ci ha amati “sino alla fine”, come testimoniano i santi, soprattutto i martiri: ogni singolo e l’umanità nel suo insieme.
Sembrano oggi esserci persone fuori dalla ricerca del vero, del bene, di Dio e quindi incapaci di scorgere le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana e a percepire Gesù Cristo come la Luce che illumina la storia, distruggendo in se stesse totalmente perfino il desiderio della verità e la disponibilità all’amore. Persone in cui tutto è diventato menzogna; persone che vivono per l’odio e calpestano in se stesse l’amore. E’ questa una prospettiva terribile, ma alcune figure della stessa nostra storia dei lager e dei campi di sterminio lasciano discernere in modo spaventoso profili di tal genere. In simili individui non ci sarebbe più niente di rimediabile e la distruzione del bene sarebbe irrevocabile: è questo che si indica con la parola inferno. Dall’altra parte contempliamo l’umanesimo di santi, di martiri come icone purissime, che si sono lasciate interamente penetrare da Dio e di conseguenza totalmente aperte al prossimo – persone, della quali la comunione con Dio orienta già fin da questo mondo l’intero essere e il cui andare verso Dio conduce solo a compimento ciò che ormai sono.
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