Fede e ragione
La religione viene sfigurata quando viene costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l’abuso
Plaudo ai promotori di questa nuova istituzione per la loro fiducia nella buona educazione quale primo passo per lo sviluppo personale e per la pace e il progresso nella regione. In questo quadro l’università di Madaba saprà sicuramente tenere presenti tre importanti obiettivi.
- Nello sviluppare i talenti e le nobili predisposizioni delle successive generazioni di studenti, li preparerà a servire la comunità più ampia ed elevarne gli standard di vita.
- Trasmettendo conoscenza ed istillando negli studenti l’amore per la verità, promuoverà grandemente la loro adesione ai valori e la loro libertà personale.
- Da ultimo, questa stessa formazione intellettuale affinerà i loro talenti critici, disperderà l’ignoranza e il pregiudizio, e li assisterà nello spezzare gli incantesimi creati da ideologie vecchie e nuove.
Questo tipo di educazione “più ampia” è ciò che ci aspetta dalle istituzioni dell’educazione superiore e dal loro contesto culturale, sia esso secolare o religioso. In realtà, la fede in Dio non sopprime la ricerca della verità; al contrario l’incoraggia” (Benedetto XVI, Discorso in occasione della benedizione della prima pietra dell’Università di Madaba , 9 maggio 2009).
San Paolo esortava i primi cristiani ad aprire le proprie menti a tutto “quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e merita lode” (Fil 4,8). Ovviamente la religione, come la scienza e la tecnologia, come la filosofia ed ogni espressione della nostra ricerca della verità, possono corrompersi.
La religione viene sfigurata quando viene costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l’abuso. Qui non vediamo soltanto la perversione della religione, ma anche la corruzione della libertà umana, il restringersi e l’obnubilarsi della mente. Evidentemente, un simile risultato non è inevitabile.
Senza dubbio, quando promuoviamo l’educazione proclamiamo la nostra fiducia nel dono e nel rischio della libertà Il cuore umano può essere indurito da un ambiente ristretto, da interessi e da passioni. Ma c’è in ogni uomo l’apertura originaria dell’io alla presenza del tutto inevitabile, alla globalità dei fattori cioè alla verità – di una verità del Creatore, la quale è stata poi anche messa per iscritto nella rivelazione della storia della salvezza. Ogni uomo può vedere il vero e il bene, la verità di Dio e quindi le utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana a motivo del suo essere creaturale, del suo essere dono del Donatore divino. Non vederla è non volerla vedere, quindi peccato. Essa non viene vista solo e quando e perché non si vuole vederla. Tale rifiuto della volontà, che impedisce l’avvenimento della conoscenza, è colpevole. Perciò se la spia luminosa non si accende, ciò è dovuto ad un deliberato sottrarsi a quanto non desideriamo vedere. Ogni persona è chiamata ed è originariamente capace e chiamata alla saggezza e alla globalità dei fattori cioè alla verità, alla scelta basilare e più importante di tutte cioè del bene sul male, della verità sulla disonestà, e può essere sostenuta in tale compito dalla sapienza storica delle grandi religioni che non va buttata nel cestino delle idee per una razionalità a - storica.
Quelle università dove la ricerca della verità va di pari passo con la ricerca di quanto è buono e nobile nell’orizzonte di Dio offrono un servizio indispensabile alla società
La chiamata all’integrità, a non fare della pressione degli interessi e dell’attrattiva dell’utilità il criterio ultimo, viene percepita da ogni persona genuinamente religiosa dato che il Dio della verità, dell’amore e della bellezza non può essere servito in alcun altro modo. La fede matura in Dio o il pensare nell’orizzonte come se Dio esistesse, serve grandemente per guidare l’applicazione della conoscenza. La scienza e la tecnologia offrono benefici straordinari alla società ed hanno migliorato grandemente la qualità della vita di molti esseri umani. Senza dubbio è una delle speranze di quanti promuovono l’università di Madaba, il cui motto è Sapientia et scientia.
Ma allo stesso tempo, la scienza ha i suoi limiti. Non può dar risposta a tutte le questioni riguardanti l’uomo nella sua origine e nella sua destinazione e la sua esistenza. In realtà, la persona umana, il suo posto e il suo scopo nell’universo non può essere contenuto all’interno dei confini della scienza. “La natura intellettuale di ogni persona umana si completa e deve completarsi per mezzo della sapienza, che attira dolcemente la mente di ogni uomo a cercare ed amare le cose vere e buone” (Gs 15). L’uso della conoscenza scientifica abbisogna della luce orientatrice della sapienza etica. Tale sapienza ha ispirato il giuramento di Ippocrate, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, la Convenzione di Ginevra ed altri lodevoli codici internazionali di comportamento. Pertanto, la sapienza religiosa ed etica, rispondendo alle questioni sul senso e sul valore, giocano un ruolo centrale nella formazione professionale. Conseguentemente, quelle università dove la ricerca della verità va di pari passo con la ricerca di quanto è buono e nobile, e non buttano nel cestino della storia delle idee la sapienza dell’umanità maturata storicamente, offrono un servizio indispensabile alla società.
La presenza e la testimonianza di studenti cristiani della Giordania e delle regioni vicine che mantengono desta la sensibilità per la verità, per la ricerca del vero, del bene cioè di Dio e, su questo cammino, delle utili luci sorte lungo la storia della fede cristiana fino a percepire Gesù Cristo come la Luce che illumina la verità di ogni uomo e della storia aiutando a trovare la via verso il futuro diventano costruttori di una società giusta e pacifica., composta di genti di varia estrazione religiosa ed etnica. Tali presenze diverse devono condurre non alla divisione, ma all’arricchimento reciproco. “La missione e la vocazione dell’università di Madaba – ha concluso Benedetto XVI – è precisamente quella di aiutarvi a partecipare più pienamente a questo nobile compito”.
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